Coronavirus, in arrivo 30 mila mascherine dalla Cina
Lo comunica la Direzione strategica dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta
Sono in arrivo dalla Cina 30 mila mascherine. Lo comunica la direzione Strategica dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
«Quello dei dispositivi di Protezione Individuale (DPI) è un problema nazionale e internazionale, insieme a quello dei ventilatori polmonari – sottolinea l’Ausl -. A fronte del blocco dell’acquisto centralizzato che ha impedito l’acquisto da parte delle singole Aziende, l’Usl della Valle d’Aosta si è mossa autonomamente con un gruppo di persone sempre disponibili per realizzare, tra gli atri, questi obiettivi:
- Recuperare 5 ventilatori invasivi: 2 da Saint Pierre, 2 altri ed 1 da Day Hospital
- Rastrellare camici e mascherine ovunque possibile
- Recuperare più di 30.000 mascherine, che dovrebbero essere consegnate nei prossimi giorni con due container in arrivo dalla Cina
- Acquisto diretto dei caschi CPAP (Continous Positive Airway Pressure – Pressione positiva continua delle vie aeree) con immediata attivazione di una procedura di disinfestazione per riciclarli.
Nonostante tutto, è stato letteralmente rivoluzionato l’ospedale di Aosta, grazie alla encomiabile collaborazione dei capi di Dipartimento e di tutto il personale ospedaliero, in pochissimi giorni nonché l’acquisto e l’attivazione più che tempestiva delle attrezzature e del materiale necessario per l’attivazione del laboratorio per l’esame dei tamponi».
Lavoro incessante
L’Azienda Usl della Valle d’Aosta ricorda che «dai suoi vertici, ai medici, al personale infermieristico, tecnico e amministrativo ed a ogni suo appartenente, sta lavorando giorno e notte per fronteggiare questa terribile emergenza, ed è proprio per questo che iniziative estemporanee assunte sui social da suoi dipendenti tendenti a denigrare il lavoro di squadra che stiamo facendo non fa altro che danneggiare la squadra stessa».
Video denuncia: il dottor Pone si è scusato
«Il medico che ha realizzato un video nel quale si lamentava di una mascherina fornitagli si è scusato con l’Azienda, definendo la circostanza come un suo sfogo personale che non doveva essere pubblicizzato ed elogiando l’attività svolta dalla sanità valdostana. Le scuse appaiono decisamente opportune, in quanto, nelle emergenze, si rema tutti nella stessa direzione e, se ci sono dei problemi, li si affronta con i canali istituzionali a ciò deputati, non mettendo in cattiva luce il lavoro di chi si sta impegnando per proteggere la salute dei cittadini. Siamo tutti sotto pressione, ed è quindi il momento di tenere i nervi saldi, non di lasciarsi andare a sfoghi personali che non fanno altro che aumentare il panico nella gente».
La popolazione faccia la sua parte
La sanità valdostana invita la popolazione a fare la propria parte, «rispettando le disposizioni del decreto senza uscire di casa se non nei casi ammessi. Noi stiamo facendo la nostra, con il massimo sforzo operativo e organizzativo. È solo in questo modo, con l’impegno di tutti e senza inutili polemiche, che si potrà uscire da questa emergenza sanitaria».
(re.newsvda.it)