Coronavirus, arrivate anche ad Aosta le mascherine «carta igienica»
Nella giornata di oggi, martedì 17, la consegna di quelle del titpo Ffp2
Sono arrivate ieri, lunedì 16 marzo, all’ospedale di Aosta le mascherine che dovrebbero proteggere il personale dal rischio di contagio da Coronavirus. E anche in Valle scoppia la polemica per l’inadeguatezza del materiale consegnato dalla protezione civile.
La prima presa di posizione contro le mascherine è di tre giorni fa. L’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, aveva bollato come «fazzoletto, un foglio di carta igienica» le mascherine fornite dalla Protezione civile.
Ad alcuni medici, infermieri e operatori sanitari è stato fornito ieri mattina una sorta di fazzoletto di tessuto, piegato in tre e con delle asole sui lati per poterlo legare dietro la testa. Esattamente come il materiale fornito in Lombardia.
La replica
Le proteste si sono subito levate. Materiale che comunque sembra avere le ore contate se è vero che, come viene garantito da via Guido Rey, «già da oggi in tutti i reparti ospedalieri la dotazione è stata cambiata – o sarà cambiata nelle prossime ore – con mascherine che rispondono agli standard di «presidio sanitario».
Sulla questione interviene il capo della protezione civile della Valle d’Aosta, Pio Porretta. «Sono mascherine filtranti in tessuto non tessuto che abbiamo destinato, come misura di prevenzione, a tutto il personale non sanitario e non a contatto con il pubblico».
Le nuove mascherine
«Stiamo rifornendo i primi lotti di mascherine a uso sanitario – comunica Porretta -. 20.000 mascherine Ffp2 anche per i volontari a servizio delle persone in isolamento domiciliare o quarantena. A medici, infermieri e operatori sanitari sono destinate 18.000 mascherine Ffp2».
Lo sconcerto della Lega
La Lega Valle d’Aosta esprime il proprio sconcerto e stupore per l’inadeguatezza delle mascherine arrivate dalla Protezione civile nazionale – si legge in un posto sulla pagina Fb leghista -. Tali presidi, come denunciato da medici sono del tutto non idonei a fornire la benché minima protezione ai sanitari. I medici, gli infermieri e tutto il personale dell’ospedale sono i più esposti al contagio e meritano, oltre alla nostra gratitudine e solidarietà, la miglior protezione possibile. Se si infettano loro, chi li curerà?».
(re.newsvda.it)