Emergenza Coronavirus, Confcommercio: chiudere negozi e locali fino al 3 aprile
Chiudere negozi e locali fino al 3 aprile. Lo chiede Confcommercio Valle d’Aosta ai suoi associati (e non) per cercare di contene il contagio da Coronavirus.
«Fermiamoci tutti al fine di fermare l’emergenza e ripartire, prima uniti e più forti». E’ l’invito del presidente di Confcommercio Valle d’Aosta, Graziano Dominidiato che fa alle attività commerciali e di somministrazione di non primaria necessità: negozi e locali, per intenderci.
«Capiamo quanto amate il vostro lavoro ma vi chiediamo di valutare la possibilità di rinunciare ai vostri interessi valutando l’opportunità di chiudere la vostra attività», si legge in una nota.
«Capiamo che si tratta di una scelta difficile e costosa – prosegue Confcommercio -. Sarebbe tuttavia, a nostro avviso, un comportamento consapevole a tutela delle nostre famiglie e dei nostri clienti, nei confronti dei quali non sempre è possibile garantire l’assoluto rispetto delle misure di contenimento previste dal Governo, come appunto la distanza di un metro tra gli avventori. Resta costante l’impegno della nostra categoria a garantire il servizio pubblico laddove vi sia un’effettiva e comprovata esigenza da parte della cittadinanza».
Tutti in grave difficoltà: «ma Confcommercio c’è»
«Siamo tutti in grave difficoltà ed il momento che stiamo vivendo è incerto, possiamo solo assicurarvi che Confcommercio VdA è presente e che da giorni ai tavoli decisionali sta combattendo per ottenere tutti quegli aiuti che riteniamo indispensabili per tenere vive le nostre attività – prosegue la nota -. Siamo in attesa che le nostre prime richieste poste al Governo vengano accolte, ossia l’attivazione di tutte quelle misure essenziali, indispensabili e improrogabili, quali la sospensione dei versamenti e degli adempimenti di natura burocratica, la sospensione dei pagamenti delle utenze, la moratoria dei contributi previdenziali e assistenziali per imprese, lavoratori autonomi e liberi professionisti e ammortizzatori sociali veloci e retroattivi. Non ultimo stabilire forme di aiuto economico alle imprese nei casi in cui le entrate famigliari dipendano in gran parte dall’esercizio dell’attività».
(re.newsvda.it)