Coronavirus, in Valle d’Aosta alberghi e rifugi alpini chiusi
E' quanto chiede l'Adava ai suoi associati
In Valle d’Aosta alberghi e rifugi alpini chiusi. Causa Coronavirus. E’ quanto sollecita l’Adava, l’associazione Albergatori della Valle d’Aosta il cui direttivo si è riunito oggi, lunedì 9 marzo.
L’invito è quello di chiudere alberghi e rifugi alpini appena possibile e comunque non oltre domenica 15 marzo. Una settimana di tempo che permetterebbe agli ospiti stranieri di programmare il rientro a casa.
Per primi a decidere per la chiusura sono stati ieri, domenica 8 marzo, gli albergatori di Cogne. Ne ha dato notizia questa mattina Gazzetta Matin.
«Dopo aver preso atto della gravità della situazione dal punto di vista sanitario – spiega il presidente Filippo Gérard – e facendo anche un’autocritica comune, come imprenditori, per aver inizialmente sottovalutato il problema come gran parte della collettività nazionale, i membri del Comitato direttivo, all’unanimità dei presenti, hanno deciso di invitare tutte le strutture associate a sospendere la propria attività fino al prossimo 3 aprile, termine eventualmente prorogabile qualora la situazione non dovesse migliorare».
Chiusura rifugi alpini
Chiusura anche per i rifugi alpini. E’ l’indicazione che dà il presidente dell’Associazione Rifugi, Piergiorgio Barrel. Chiusura per quelli aperti e non apertura per quelli in procinto di farlo per l’avvio della stagione dello scialpinismo.
Alimenti in esubero in beneficenza
L’Associazione ha avviato una collaborazione con Banco Alimentare della Valle d’Aosta, Caritas e Emporio Solidale che si sono resi disponibili, in tutti i modi e con tutti i mezzi disponibili, a ritirare gli alimenti in esubero.
Coloro che fossero interessati alla donazione, dovranno segnalare quanto prima all’indirizzo mail commerciale@adava.it il tipo di alimento, la quantità e la scadenza.
In foto: una veduta dall’alto di Cogne
(re.newsvda.it)