Coronavirus, anche la Valle verso la chiusura delle scuole
L'assessora Chantal Certan: «aspettiamo solo di leggere il decreto, faremo le nostre valutazioni ma ci adegueremo»
Coronavirus, anche la Valle d’Aosta, al momento immune dal contagio, va verso la chiusura delle scuole per due settimane.
Di pochi minuti fa la notizia della decisione presa dal governo di chiusura totale delle scuole di ogni ordine e grado, da domani, giovedì 5 marzo, per due settimane.
Anche la Valle d’Aosta, unica regione al momento immune dal contagio, dovrà adeguarsi, come conferma l’assessora all’istruzione Chantal Certan.
«Aspettiamo solo di poter leggere il testo, essendo un decreto che arriva dalla Protezione civile e dal Consiglio dei ministri che riguarda tutto il territorio nazionale, è chiaro che faremo le nostre valutazioni ma ci adegueremo» dice Certan.
Nel pomeriggio è attesa una video conferenza del premier Conte con tutti i presidenti delle Regioni, dopodiché le comunicazioni ufficiali.
Lega chiede misure straordinarie
Chiede «misure straordinarie di sostegno» la Lega Vallée d’Aoste per l’emergenza Coronavirus.
Cinque le proposte presentate dal Carroccio: sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui regionali, creazione di un fondo speciale per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato, attivazione – di concerto con i Confidi – di un fondo di garanzia specifico, fondo di solidarietà regionale per finanziarie la cassa integrazione in deroga e una campagna di forte scontistica sugli skipass «per salvare» la coda di stagione invernale.
La Lega, inoltre, chiede di «fare fronte comune» con Regioni e governo, al fine di «estendere» le misure straordinarie a livello economico «anche a realtà non colpite direttamente dall’emergenza».
Turismo in ginocchio
Sull’emergenza interviene anche il presidente di Adava, Filippo Gerard, che evidenzia la «grave situazione di crisi».
Secondo il presidente degli albergatori, infatti, «nonostante le iniziative» prese per «tranquillizzare» gli ospiti sulla «totale sicurezza della Valle d’Aosta», continuano a piovere «cancellazioni e disdette, anche per soggiorni da svolgersi in estate».
Per le strutture ricettive Gerard parla di «situazione veramente preoccupante», con realtà «completamente svuotate», presenze e fatturati in picchiata, dopo «una stagione invernale che si stava prospettando positiva».
Parlando di «panico e psicosi collettiva più contagiosi del virus», Filippo Gerard chiede di agire «con prontezza» e «misure straordinarie anticrisi», su cui Adava è al lavoro in uno specifico tavolo coordinato dalla «Chambre Valdôtaine».
Alla luce di tutto questo, il presidente degli albergatori rossoneri chiede «un provvedimento straordinario che permetta una gestione flessibile della prestazione lavorativa dei dipendenti, come ad esempio l’introduzione della cassa integrazione in deroga o ammortizzatori analoghi» e ricorda quanto sia «indispensabile la massima condivisione sui temi trattati da parte di tutte le forze politiche».
(er.da. al.bi.)