Berlinale, Carlo Chatrian «con emozione e orgoglio» al timone della 70ª edizione
Si apre domani, giovedì 20 febbraio, la 70ª edizione della Berlinale, l'International Film Festival di Berlino; un valdostano alla direzione artistica
Berlinale: Carlo Chatrian «con emozione e orgoglio» al timone della 70ª edizione.
Si apre domani, giovedì 20 febbraio, l’edizione numero 70 del Festival del cinema di Berlino.
Il direttore artistico Carlo Chatrian
Per la prima volta la direzione artistica è affidata a un valdostano, Carlo Chatrian.
Classe 1971, formatosi alla “scuola” di Luciano Barisone, l’allievo ha superato il maestro approdando, prima, alla direzione del Festival di Locarno, quella dei Pardi d’Oro, per cinque anni, per arrivare, poi, agli Orsi di Berlino raccogliendo l’eredità di Dieter Kosslick che ha guidato la rassegna tedesca per 17 anni.
Giornalista, autore e programmatore, Carlo Chatrian si laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Torino e si specializza in giornalismo e comunicazione. Dai primi anni ’90 collabora stabilmente come critico cinematografico con le riviste Filmcritica, Duellanti, Cineforum ed è stato direttore della rivista valdostana Panoramiques. Ha pubblicato numerosi saggi e monografie sul cinema diaristico e su cineasti.
Come programmatore, Chatrian ha curato numerose rassegne, collaborando con festival e istituti quali Cinéma du réel di Parigi, Museo nazionale del cinema di Torino, Courmayeur – Noir in Festival.
Vicedirettore dell’Alba Film Festival dal 2001 al 2007, Carlo Chatrian è stato membro del comitato di selezione del Festival dei Popoli di Firenze e del Festival Visions du Réel di Nyon.
La collaborazione di Carlo Chatrian con il Festival del film Locarno è iniziata nel 2002 e dal 2006 al 2009 ha fatto parte del comitato di selezione, ha inoltre curato diverse retrospettive e dal 2013 al 2018 ne è stato il direttore artistico.
Chatrian è inoltre stato il primo direttore della Film Commission Vallée d’Aoste.
Il commento
«Con emozione ma anche un po’ di orgoglio mi avvicino all’apertura della 70ª edizione del festival» dice Chatrian, contattato alla vigilia dell’inaugurazione.
«Tutto è familiare – seguo il festival dal 2003 – ma tutto è come nuovo – prosegue il direttore artistico -. Come sempre si ha l’impressione che siano ancora tanti i dettagli da verificare, ma l’organizzazione è calibrata fin nei particolari. Insieme alle tante persone che compongono questa fantastica “macchina” non vediamo l’ora di partire e accogliere i registi, gli attori e tutti quanto hanno contribuito al programma».
Il festival
Un’edizione importante della Berlinale che ripercorre una storia lunga 70 anni.
18 i film in concorso tra i quali gli italiani “Favolacce” dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo e “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, entrambi con Elio Germano come protagonista. È una produzione italiana anche “Siberia” di Abel Ferrara.
Fuori concorso, invece, “Pinocchio” di Matteo Garrone, con Roberto Benigni, nella rassegna Special Gala, e la versione restaurata de “Il Bidone”, uno dei capolavori di Federico Fellini, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita.
Ad aprire il festival un omaggio a J. D. Salinger, uno degli autori più amati della letteratura statunitense, scomparso 10 anni fa, con la proiezione di “My Salinger Years” del regista Philippe Falardeau.
A presiedere la giuria della Berlinale, formata dall’attore italiano Luca Marinelli e da Berenice Bejo (Argentina/Francia), la produttrice Bettina Brokemper (Germania), la regista Annemarie Jacir (Palestina), il drammaturgo e regista Kenneth Lonergan (Usa) e il critico e regista Kleber Mendonca Filho (Brasile), l’attore Jeremy Irons.
La 70ª edizione del festival sarà celebrata anche attraverso sette registi internazionali premiati con l’Orso d’Oro, tra i quali l’italiano Paolo Taviani, Orso d’Oro 2012.
L’Orso d’Oro alla carriera andrà a Helen Mirren.
Tra gli ospiti figurano Elle Fanning, Salma Hayek, Javier Bardem, Johnny Deep, Hillary Clinton, Sigourney Weaver, Cate Blanchett, Willem Dafoe.
Il commiato di Chatrian
Nel fermento della vigilia Carlo Chatrian rivolge un pensiero a casa sua.
«Da qui, dal centro di Berlino, la Valle D’Aosta mi appare un’isola lontana – dove probabilmente tornerò una volta il festival finito per una salutare decompressione».
(erika david)