Terziario Valle d’Aosta: Governo regionale e Comune di Aosta sonoramente bocciati
Impietoso l'esito del sondaggio promosso da Confcommercio
Elezioni regionali e comunali di Aosta 2020: si deve cambiare. E’ quanto emerge dal sondaggio di Format Research commissionato da Confcommercio Valle d’Aosta, presentato questa mattina, lunedì 17 febbraio, ad Aosta.
In sala, oltre al presidente della Regione, Renzo Testolin, gli assessori Mauro Baccega, Luigi Bertschy e Albert Chatrian, alcuni consiglieri regionali. Scarsa la rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Al sondaggio hanno risposto in 400 su 800. Il giudizio sia sul Governo regionale sia sulla Giunta comunale di Aosta è pesantemente negativo.
Il dato che emerge è altamente significativo: l’86% degli esercenti valdostani è scontento dell’operato del governo della regione in termini di azioni intraprese a favore del commercio al dettaglio e dei pubblici esercizi.
Lo scontento è evidente anche nell’analisi sull’operato dell’amministrazione comunale di Aosta: l’82% per cento degli esercenti di Aosta esprime malcontento.
Amministrazioni bocciate
La conseguenza di questi dati appare evidente nelle intenzioni di voto in caso di nuove elezioni: il 58% non confermerebbe il voto espresso nel 2018.
Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio Vda e rappresentante valdostano nell’assemblea nazionale Pubblici Esercizi, non usa giri di parole. La sua requisitoria è dura. «Il comparto del Terziario valdostano è profondamente scontento dell’operato dell’attuale Governo della regione in termini di azioni intraprese a favore del commercio al dettaglio e dei pubblici esercizi. Siamo scettici sulla capacità della politica di fornire risposte adeguate a livello regionale».
Sempre a muso duro, Graziano Dominidiato mette direttamente nel mirino il governo regionale anche gettando un’occhiata al futuro. «In un momento di profonda crisi dei cosiddetti negozi di vicinato e di montagna, appare all’orizzonte, senza che da palazzo regionale arrivino notizie confortanti, la possibilità di nuove aperture di grandi aree commerciali nell’hinterland aostano. Sarebbe un colpo, forse mortale, per altri negozi tradizionali».
No a nuove aree commerciali
Il dato dell’indagine indica nel 97% la percentuale degli operatori del comparto contrari alla realizzazione di nuovi centri commerciali Il riflesso dello scontento, secondo l’analisi Format, si scarica anche sulle intenzioni di voto espresse dagli operatori del comparto.
Commercio e politica
«Un quarto degli esercenti – 24% – identifica nella Lega la forza politica che più di altre ha prestato più attenzione alle istanze del settore. Staccati nettamente gli altri: Alliance Valdotaine 13%; Adu e M5S 11 %; Stella alpina 10 %; Rete Civica e Uv 9 %; Mouv 7 %; Vda Libra 6%».
Chiare le ragioni dello scontento espresse dagli intervistati. «C’è disallineamento tra il programma presentato in campagna elettorale e quanto effettivamente portato a termine». E ancora: «Il partito non ha mantenuto le promesse elettorali (33 %); ha avuto comportamenti non idone i(32 %); non ha agito come mi aspettavo (21 %); non rispecchia più i miei ideali (14 %).
Le richieste delle imprese
Riduzione del carico fiscale (36 %), migliore sanità (24 %), turismo e servizi connessi (21 %), trasporti e infrastrutture (14%), sicurezza dei cittadini (5 %): sono le richieste del Comparto.
Confcommercio Vda chiede un «occhio di attenzione per un settore che in Valle d’Aosta vale circa il 64% del PIL.
Aosta: ZTL penalizzanti
Confcommercio non addolcisce i toni quando l’indagine si sposta su Aosta. Gli operatori del settore terziario vedono come «misure penalizzanti la ZTL ed i parcheggi a pagamento» oltre alla «pressione fiscale (45 %), burocrazia (41 %), concorrenza dell’ e.commerce (27 %)».
Per IL 60 % degli operatori del settore, poi, «Aosta è scarsamente attrattiva per il settore commerciale».
(alessandro camera)