Terziario: chiudono i negozi, aumentano bar e ristoranti
Illustrati i dati dell'Osservatorio congiunturale sul secondo semestre 2019 per le imprese del terziario: cala la fiducia e non ripartono i ricavi
Terziario: chiudono sempre più negozi, aumentano i bar, i ristoranti e le strutture ricettive, cala la fiducia delle imprese e non ripartono i ricavi.
È la sintesi dell’Osservatorio congiunturale sul secondo semestre 2019 per le imprese valdostane del terziario.
Un settore che comprende il 64% delle 12 mila imprese attive in Valle d’Aosta. «Il terziario ha un ruolo sempre più centrale occupando i due terzi del tessuto produttivo della Valle d’Aosta – sottolinea Graziano Dominidiato -, è una forza più che importante».
Anche per questo motivo i dati che emergono destano preoccupazione e richiedono attenzione.
I COMMENTI
«A soffrire maggiormente il commercio al dettaglio – ancora Dominidiato -, c’è una situazione di pessimismo che aumenta di giorno in giorno, la fiducia di queste attività è in calo, sono dati che preoccupano. L’augurio è poter trovare tutti insieme una nuova strada da percorrere per trovare una possibile soluzione a un momento di crisi particolare. Tra le cause si parla tanto di e-commerce, un fenomeno che esiste ma incide per l’8-10%, un problema importante ma non unico. È la contrazione dei consumi e la difficoltà a creare reddito sui cui bisogna lavorare».
Dal presidente della Regione Renzo Testolin arrivano assicurazioni sull’attenzione da parte dell’amministrazione al settore, «un’attenzione che negli ultimi anni è stata un po’ a macchia di leopardo». Secondo Testolin bisogna «lavorare per un accesso al credito più puntuale e veloce e per un percorso di formazione, da costruire insieme alle imprese e alla Chambre».
Per Nicola Rosset, presidente della Chambre Valdôtaine, sono tre gli aspetti da cui si deve partire per uscire dall’impasse: «digitale, imprenditoria femminile e reti di impresa». «Penso al telelavoro che permette alle donne di conciliare la cura della famiglia con la propria attività – dice Rosset – e alla nostra realtà di imprese con meno di 9 dipendenti. Fare rete non significa perdere la propria identità, ma condividere un percorso per abbattere i costi da sostenere o la gestione delle pratiche burocratiche».
«La concessione del credito alle nostre attività è il problema principe – aggiunge Dominidiato -. Rientrare in Valfidi ha dato serenità a molti operatori. Ma la Valle d’Aosta merita di più – conclude -, facendo squadra otterremmo risultati ancora più soddisfacenti».
L’ANALISI
A illustrare i dati emersi dall’indagine condotta su un campione di 430 imprese Pierluigi Ascani, presidente di Format Research.
STRUTTURA E DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE
Sul territorio della Valle d’Aosta insistono oltre 12 mila imprese. Se si escludono le imprese agricole, il terziario (commercio, turismo, servizi) costituisce il 64% dell’intero tessuto produttivo della regione.
Nell’ultimo decennio, il tessuto imprenditoriale in Valle d’Aosta ha subito un deterioramento delle imprese attive in tutti i comparti economici: -23% l’agricoltura, -12% l’industria, -6% il terziario. Il calo del comparto del terziario è stato fortemente influenzato dal crollo del commercio (-17%). Sono invece aumentate in modo considerevole le imprese del turismo (+7%).
Anche nel 2019 si è assistito ad un calo del numero delle imprese esistenti in regione: il saldo tra imprese nuove nate e imprese cessate nel terziario è stato pari a -109 unità, frutto dell’apertura di 244 imprese e della chiusura di 353 imprese.
FIDUCIA E CONGIUNTURA ECONOMICA
Stabile la fiducia delle imprese del terziario della Valle d’Aosta circa l’andamento dell’economia italiana nella seconda metà del 2019. L’indicatore congiunturale, restituito dalla somma tra coloro che hanno ravvisato un miglioramento della situazione e la metà di coloro che hanno ravvisato una invarianza è pari a 45,5 contro il precedente 45,4.
In flessione la previsione al giugno 2020 (indice pari a 43). Sostanzialmente stabile anche il giudizio per l’andamento della propria attività nella seconda parte del 2019. Le imprese prevedono un peggioramento nei primi sei mesi del 2020. A mostrarsi meno ottimisti sono gli operatori di dimensioni più piccole e le imprese del commercio (specialmente quello al dettaglio).
Il comparto è protagonista ormai da anni di una condizione di profondo disagio rispetto agli altri settori di attività economica, affiancando al progressivo fenomeno di desertificazione delle imprese sul territorio anche un sentiment di sfiducia che tarda a dare cenni di ripresa.
Molto meglio le imprese del turismo (bar, ristoranti, strutture ricettive), che evidenziano un clima di fiducia superiore alla media.
Allo stesso modo, i ricavi delle imprese del terziario della Valle d’Aosta sono rimasti fermi nella seconda metà del 2019. L’outlook per i primi sei mesi del 2020 è peggiorativo, con gli imprenditori che prevedono un rallentamento della dinamica di crescita del livello dei ricavi (indicatore da 50,4 a 48,8). Anche in questo caso sono gli operatori del commercio al dettaglio ad evidenziare le maggiori difficoltà (indicatore pari a 32,5, ben al di sotto della media degli altri settori).
Migliora la situazione occupazionale nella seconda metà del 2019. Le imprese del terziario della Valle d’Aosta sono tuttavia meno ottimiste in vista del primo semestre 2020 (indice da 50,5 a 50). Due imprese su tre ravvisano una sostanziale stabilità dei prezzi praticati dai fornitori nella seconda metà del 2019. I prezzi dovrebbero abbassarsi nella prima parte del 2020 (la situazione «migliorerà»).
Migliora la situazione relativamente ai tempi di pagamento da parte dei clienti (le tempistiche si accorciano). La previsione per la prima metà del 2020 è di un ulteriore miglioramento. In questo contesto, è rimasta invariata la situazione della liquidità delle imprese del terziario della Valle d’Aosta nella seconda parte del 2019.
La previsione al giugno 2020 è tuttavia peggiorativa (indice da 60,7 a 59,8).
Si irrigidisce il rapporto con le banche. Nella seconda parte del 2019 è calata la quota di imprese del terziario della Valle d’Aosta che si sono recate in banca per chiedere un fido, un finanziamento, o per rinegoziare un fido o un finanziamento esistente (sono state il 23,7% contro il precedente 24,1%). Calano anche le risposte positive da parte delle banche: il 49,9% si è vista accolta interamente la domanda (erano il 51% lo scorso semestre), il 25,5% si è vista accordare un ammontare inferiore a quello desiderato (erano il 26,1% lo scorso semestre). L’8% degli operatori ha visto rifiutata la richiesta (+2% rispetto a sei mesi fa) e il 16,6% è ancora in attesa di ricevere una risposta. In questo scenario, peggiorano anche le condizioni alle quali il credito viene concesso: le imprese del terziario della Valle d’Aosta che hanno un finanziamento in corso esprimono giudizi più severi circa la situazione relativa al costo del credito nella seconda metà del 2019.
(erika david)