Imprenditoria femminile: firmato protocollo per una task force
L'accordo siglato venerdì mattina in Regione tra le Consigliere di parità e le camere di commercio di Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria
Incentivare nuove forme di intervento per promuovere nuove strategie di sostegno all’imprenditoria femminile. Questo il senso del protocollo d’intesa firmato venerdì mattina a Palazzo Regionale tra gli uffici delle Consigliere di parità di Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte e le rispettive camere di commercio.
Condivisione
A introdurre lo storico accordo ci ha pensato la Consigliera di parità della Valle d’Aosta, Laura Ottolenghi, che ha ricordato la «condivisione con l’assessorato all’Istruzione», fatto che dà «valore a quanto portiamo avanti da anni».
L’analisi è andata oltre. «Noi consigliere puntiamo tanto sulla ricerca della conciliazione famiglia-lavoro – sottolinea Ottolenghi -. Per questo abbiamo scelto la Fiera come vetrina; è una giornata che ricorda l’impegno, la professionalità e la costanza di molte artigiane (un terzo delle presenze in fiera)».
L’impegno è chiaro. «Vogliamo valorizzare e favorire l’imprenditorialità femminile – spiega ancora la Consigliera di parità valdostana -, puntando su un percorso che tenga conto dei punti di forza presenti nelle imprese al femminile e facilitando il connubio, ad esempio, tra turismo, territorio e imprese».
Il tutto avverrà attraverso «uno scambio di conoscenze e strumenti concreti, eccellenze, innovazioni, tradizioni, mestieri e qualità creati dalle donne – conclude Ottolenghi -. Questa iniziativa entra con forza nel programma di potenziamento delle opportunità occupazionali al femminile. Fare rete, realizzare linee guida, creare piattaforme di buone prassi, puntare a una mappatura delle realtà più virtuose, sostenere attività di informazione, formazione, disseminazione e momenti di incontro sono solo alcune delle azioni che si riterrebbe significativo mettere in campo».
Chambre
Evidenzia l’impegno della Chambre Valdôtaine il presidente Nicola Rosset, che ricorda come in Valle siano presenti «2936 imprese femminili, il 24% del totale, a fronte del 21% su base nazionale – spiega Rosset -. La componente femminile è particolarmente sviluppata in turismo, commercio e agricoltura, dove siamo oltre il 25%».
Rosset analizza poi la firma del protocollo. «In un momento in cui l’economia non va bene, giocare senza favorire l’introduzione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile è un autogol che stiamo pagando ancora adesso».
Serve sviluppo del digitale
Il presidente della Chambre ritiene che si debba andare «nella direzione della concertazione famiglia-lavoro», passando per il fondamentale «sviluppo del digitale», con la creazione di «posti di telelavoro che, come sperimentato da noi, possono portare le donne a presidiare meglio lavoro e famiglia».
Altro atout è legato alla formazione di «reti d’impresa», cosa che può favorire particolarmente le donne, visto che «la competitività dell’uomo spesso mette a rischio la capacità di condividere le risorse».
Consigliera di parità Liguria
«Abbiamo creduto da subito a questa idea – evidenzia la Consigliera di parità della Liguria, Laura Amoretti -. Lavoriamo molto sulle discriminazioni e non avere un’opportunità occupazionale è proprio uno di questi casi. Le donne rischiano spesso di essere penalizzate per il reinserimento lavorativo».
A maggior ragione in entroterra difficili come quelli di Valle d’Aosta e Liguria. «Spesso le donne non riescono a conciliare tempo di vita e di lavoro – conclude – e molte abbandonano. Per questo dobbiamo creare maggiori opportunità, soprattutto in settori come turismo, agricoltura e che puntino al recupero della nostra risorsa principale, la terra».
Camere di commercio Liguria
Sulla stessa lunghezza d’onda Anna Manco, rappresentante delle Camere di commercio liguri.
«Ci unisce la volontà di valorizzare territori e risorse umane, valorizzando le differenze – spiega -. Quale modo migliore di farlo se non puntare a uno sviluppo sostenibile»?
E sottolinea la necessità di puntare sulla tecnologia, perché «senza accesso all’innovazione non c’è competitività. E ricordiamo che l’inclusione lavorativa delle donne porta punti di Pil».
Unioncamere Piemonte
«Coordiniamo i comitati di imprenditoria femminile perché crediamo che ci siano tante problematiche peculiari, a cominciare dall’accesso al credito – evidenzia Roberto Strocco, responsabile dell’Area progetti e sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte -. Ci piace pensare a una migliore gestione del tempo: non a caso stiamo sviluppando un bando per sviluppare progetti di welfare che stimolino la conciliazione tra tempo e lavoro».
(alessandro bianchet)