Cinema, ultimo ciak a Punta Helbronner per Broad Peak
La troupe del film polacco degli East Studio di Varsavia ha lasciato il Rifugio Torino dove ha soggiornato per oltre due mesi tra lo scorso anno e l'ultimo mese
Cinema, ultimo ciak a Punta Helbronner per Broad Peak.
«Un momento storico è alle nostre spalle: oggi l’ultimo ciak sul set di Broad Peak. Siamo felici e commossi».
La numerosa crew “Alpi 2020” ha festeggiato così, domenica 26 gennaio, l’ultimo giorno di riprese ai 3.462 metri di Punta Helbronner di Broad Peak, film del pluripremiato regista polacco, Leszek Dawid.
«È un giorno importante per noi» si legge sulla pagina Facebook della casa di produzione East Studio di Varsavia.
«Siamo estremamente grati a ciascuno di voi per la vostra dedizione e per aver superato tutte le difficoltà, specialmente durante le foto nel Karakorum e nelle Alpi. Avete resistito a tutto: condizioni meteorologiche e sociali estreme, dolore e stanchezza, difficoltà di acclimatazione. Abbiamo creato una vera famiglia, di montagna in montagna – senza tensione, focalizzata sulla risoluzione dei problemi. Per molti di voi, Broad Peak è un’avventura di una vita e per noi – un sogno diventato realtà».
Il film
Broad Peak è una produzione ad alto budget degli East Studio di Varsavia in co-produzione con L’Eubage di Luca Bich ed Enrico Montrosset.
Si tratta del primo film di finzione polacco di alpinismo e racconta la vicenda dell’alpinista polacco Macej Berbeka che nel 2013 effettuò la prima salita invernale del Broad Peak insieme ad Adam Bielecki, Tomasz Kowalski e Artur Malek.
La spedizione che portò alla conquista della vetta ebbe però un tragico epilogo: Berbeka e Kowalski persero la vita durante la discesa.
Oltre alla storia universale di un uomo capace di sacrificare tutto per la propria passione, il film è anche la delicata storia d’amore tra Macej e la moglie Ewa Berbeka. « La mia speranza – ha dichiarato Ewa -, è che la storia mia e di Macej possa far comprendere quali sono le difficili scelte che gli alpinisti himalayani e le loro famiglie si trovano ad affrontare».
Il film ha ottenuto il supporto del Film Fund della Film Commission Vallée d’Aoste e ha girato per tutto il mese di gennaio sul massiccio del Bianco.
Già lo scorso inverno la troupe, una settantina di persone, era venuta in Valle d’Aosta, per le riprese preparatorie.
Il “campo base” della produzione è stato il Rifugio Torino e molte risorse locali sono state impiegate sul set: guide alpine, addetti ai trasporti, elicotteri, gli impianti della Skyway, hotel e ristoranti hanno fornito alla produzione i necessari servizi.
«Il set sul Bianco è stato per noi una grande sfida. Girare in quota e in condizioni meteo mutevoli pone problemi logistici considerevoli, ma abbiamo lavorato al meglio e siamo consapevoli che l’opera che stiamo realizzando merita certi sacrifici» ha dettoil regista Leszek Dawid
Il Fronte Interno
Oltre alla grande fiction polacca, in questi giorni la Valle d’Aosta ha inoltre ospitato le riprese del documentario Il Fronte Interno – Un viaggio in Italia con Domenico Quirico.
Si tratta di una tappa del viaggio di uno dei più importanti reporter italiani, l’inviato di guerra Domenico Quirico, che racconta la povertà in Italia facendo appello agli stessi strumenti e alle stesse figure che l’hanno guidato lungo i fronti di guerra, muovendosi però questa volta sul territorio italiano.
Il documentario è stato sostenuto dal Film Fund della Film Commission Vallée d’Aoste, è diretto da Paola Piacenza ed è prodotto da Frenesy Film Company di Luca Guadagnino (regista di Suspiria, A Bigger Splash e Chiamami col tuo nome).
Il commento
«È un bel segnale che la Valle d’Aosta ospiti produzioni così diverse tra loro – commenta la direttrice di Film Commission Vallée d’Aoste Alessandra Miletto. “Vuol dire che il nostro territorio è flessibile e preparato ad accogliere ogni genere cinematografico e televisivo. Il Fronte Interno è un documentario di alto valore artistico e sociale; un’opera priva di pietismo con uno sguardo lucido, analitico e umanissimo. Broad Peak è un film di respiro internazionale e di alta qualità tecnico/produttiva, culturale ed artistica che ha già ottenuto l’attenzione della stampa internazionale.
Siamo soprattutto felici del coinvolgimento nel progetto della società valdostana l’Eubage in qualità di co-produttore e del lavoro di mediazione con la produzione polacca portato avanti dalla nostra Film Commission per raggiungere tale accordo.
La crescita professionale ed economica di una società di produzione locale che entra di diritto in un circuito internazionale, con conseguenti benefici per il territorio e per tutto il comparto audiovisivo della regione, è un traguardo importantissimo che rientra nella strategia di internazionalizzazione e crescita dei produttori e autori locali che ci siamo prefissati come obiettivo per il triennio 2020-2022 e vedrà un altro importante evento nel mese di marzo.
La troupe aveva già girato alcune riprese al campo base del K2, ma ovviamente non sarebbe stato possibile girare tutto il film a quella quota e in quelle condizioni logistiche. Siamo quindi molto contenti di aver contribuito a far scegliere le nostre montagne per effettuare la maggior parte delle riprese.
Il massiccio del Monte Bianco in questo caso “interpreta” l’Himalaya, ed è una grande occasione per comunicare che anche film difficili possono essere girati qui sul nostro territorio in condizioni di sicurezza ed efficienza, grazie a maestranze e tecnici di grande esperienza anche per riprese in ambiente alpino. Il film inoltre ha un profondo legame con la nostra cultura, trattando i temi dell’alpinismo e dell’amore per la montagna che sono al contempo valori universali condivisi dalle genti alpine e parte integrante del tessuto culturale e della storia della nostra regione; fondamentali sono inoltre le alte ricadute economiche sul territorio, con grandi potenzialità di promozione territoriale attraverso una comunicazione mirata in fase di distribuzione e diffusione del film, che avrà la sua première a gennaio 2021».
(erika david)