Frana di Villeneuve, nuovo incontro con gli sfollati
L'amministrazione comunale di Villeneuve e i tecnici incontreranno domani sera, giovedì 16 gennaio, le famiglie sfollate dopo la frana dalla Becca
Si terrà domani sera, giovedì 16 gennaio, un nuovo incontro tra amministrazione comunale, funzionari regionali e tecnici con le famiglie di Villeneuve sfollate in seguito alla frana dalla Becca.
Dopo il primo evento franoso, nella sera del 27 dicembre, con grossi blocchi di pietra che hanno sfondato le reti di protezione finendo sulle case sottostanti, sono 39 le persone che l’amministrazione comunale ha provveduto a evacuare dalla zona rossa.
La zona è poi stata colpita da una seconda scarica che ha provocato ingenti danni a diverse abitazioni.
In un primo incontro i tecnici avevano parlato di un massimo di 100 giorni prima che tutti potessero rientrare nelle, ma le prime persone, dopo gli interventi messi in atto in queste settimane, potrebbero rientrare già questo fine settimana.
Di questo, dello stato di avanzamento dei lavori e della riduzione della zona rossa si parlerà nell’incontro di domani sera alla presenza dei funzionari regionali e dei tecnici incaricati dal Comune.
Orari di accesso
Attualmente l’orario concesso alle famiglie per accedere alle case colpite o minacciate dalla frana è dalle 12.30 alle 13.30, tutti i giorni, tranne oggi, mercoledì 15 (dalle 6.30 alle 13.30), fino a riduzione della zona rossa.
Gli interventi
L’intervento, come spiegato nel precedente incontro, in tutto durerà non meno di un centinaio di giorni, salvo maltempo o eventi eccezionali.
«Andando avanti con i lavori saremo in grado di fornire stime più precise, anche perché potremo ispezionare il versante e valutarne lo stato. I rientri nelle case della zona rossa saranno possibili solo a lavori ultimati, per evitare qualunque tipo di rischio» diceva il geologo incaricato, Paolo Gachet.
Per quanto riguarda i risarcimenti il sindaco Bruno Jocallaz ha spiegato che saranno certamente rimborsate le spese che gli sfollati stanno sostenendo per le sistemazioni alternative, mentre per i danni causati direttamente dalla frana «è necessario aspettare che il Presidente della Regione emani il decreto di calamità».
(re.newsvda.it)