Operazione Gran Baita: chiesti due rinvii a giudizio
Si tratta di Ezio Colliard e Federico Maquignaz. Il reato contestato è di turbativa d'asta
Chiesti due rinvii a giudizio per la gara relativa alla cessione della Gran Baita di Cervinia (Valtournenche).
A ricevere i 415 bis (avviso di conclusione delle indagini) sono stati Ezio Colliard (della Vico di Hône) e Federico Maquignaz (presidente e amministratore delegato della Cervino S.p.A.). Il pm Luca Ceccanti contesta ai due il reato di turbativa d’asta.
La vicenda
Al centro dell’indagine c’è l’immobile realizzato negli anni ‘30 come grande albergo. Nel 1973, invece, l’albergo subì un grave incendio che rischiò di distruggerlo.
Fino al 2016 di proprietà della Cervino S.p.A., è stato venduto a un privato per circa 1,5 milioni di euro. L’anno successivo, lo stesso privato ha rivenduto l’immobile per circa 4,5 milioni di euro.
I Carabinieri di Breuil-Cervinia, coordinati dalla Procura di Aosta guidata dal procuratore capo Paolo Fortuna, avrebbero fatto emergere alcune zone d’ombra nella gara.
Il dibattito in Consiglio
Prima che la notizia dell’inchiesta uscisse sui giornali, la vicenda era già approdata in Consiglio. Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) aveva definito «quantomeno dubbia» l’operazione di alienazione dell’immobile.
Renzo Testolin (Uv), aveva spiegato così la vicenda: «Per l’ex hotel la Cervino S.p.A. ha ricevuto due offerte, una da 1,5 milioni di euro e una da un euro. Una perizia di Finaosta ha valutato l’immobile 2 milioni di euro. Il cda della Cervino S.p.A. nel maggio 2016 ha deliberato all’unanimità l’accettazione dell’offerta di 1,5 milioni, con la consapevolezza che era sotto il valore della perizia. Per quanto riguarda la successiva vendita tra privati, la Regione non ha informazioni».
(re.newsvda.it)