Sanità: l’azienda Usl costa 800 mila euro al giorno, cresce e migliora
La direzione dell'azienda sanitaria ha tracciato il bilancio dell'anno; siamo una regione virtuosa per la spesa farmaceutica ma poco inclini al vaccino antinfluenzale. I tempi di attesa, per alcune specialità rimangono critici, ma sono in miglioramento. Tra gli investimenti del 2020, tecnologie biomedicali ma anche lavori all'ospedale Beauregard e nelle sedi sul territorio.
Sanità: l’azienda Usl costa 800 mila euro al giorno, cresce e migliora.
La direzione strategica dell’azienda Usl – il commissario Angelo Pescarmona, il direttore sanitario Pier Eugenio Nebiolo e il direttore amministrativo Marco Ottonello – e i vari direttori di Dipartimento hanno incontrato stamattina gli operatori dell’informazione per la consueta conferenza stampa di fine anno.
E’ stato tracciato un bilancio positivo, di un’azienda che pur guidata da quasi due anni da un commissario «non si è mai limitata alla gestione ordinaria» – come ha spiegato lo stesso commissario Angelo Pescarmona.
«In questi giorni di terremoti importanti in altri ambienti – ha commentato il commissario riferendosi all’esito dell’indagine Egomnia ma anche «ad esempio, all’arresto, stamattina, di un assessore della regione Piemonte» (l’assessore di Fratelli d’Italia Roberto Rosso, arrestato per l’ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso, ndr) questa azienda Usl rivendica la sua autonomia gestionale, seguendo l’indirizzo dettato dalla politica».
Abbiamo dato peso a un elemento che si è rivelato prioritario: la tempestività nella sostituzione dei direttori di Struttura Complessa.
Nel biennio 2018/2019 abbiamo sostituito 8 direttori su 40, «un passo fondamentale per il governo efficace dell’azienda».
Il direttore sanitario Pier Eugenio Nebiolo ha precisato un aspetto non scontato: «andare d’accordo, andare nella stessa direzione, territorio e ospedale, dirigenti e amministrativi, medicina e chirurgia».
Il direttore amministrativo Marco Ottonello ha parlato di «dati che possono migliorare ma che complessivamente mostrano un buon risultato».
Obiettivi prioritari del 2019 sono stati l’utilizzo delle risorse, la semplificazione dell’accesso ai servizi, il miglioramento degli esiti.
Ma anche il monitoraggio e la riduzione delle liste d’attesa e l’incremento delle attività territoriali e di prevenzione.
Tra i dati più significativi, tra gennaio e settembre 2019: 10.306 pazienti dimessi (oltre 650 in meno rispetto allo stesso periodo di due anni fa), quasi 85 mila le giornate di degenza, con una degenza media di 8 giorni.
9074 sono state le prestazioni di day service tra gennaio e settembre 2019.
In miglioramento, pur con qualche criticità ancora evidente, le liste d’attesa per alcune specialità (dermatologia, neurologia, odontoiatria territoriale e ostetricia e ginecologia).
Buone le percentuali per i vaccini pediatrici (95% per quasi tutti i vaccini) mentre ancora al di sotto della media nazionale (già bassa) l’adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale (attualmente al 45.2%, rispetto alla media nazionale del 53,1%).
Nella foto in alto, da sinistra, il direttore amministrativo Marco Ottonello, il commissario Angelo Pescarmona e il direttore sanitario Pier Eugenio Nebiolo.
Su Gazzetta Matin in edicola lunedì 23 dicembre, un approfondimento sul tema.
(cinzia timpano)