Sanità, i sindacati: «la carenza di personale crea un alto livello di stress»
Preoccupati per il perdurare dello stato di commissariamento dell'azienda sanitaria Usl, per la mancanza di formazione e di investimenti per la sicurezza e il benessere dei lavoratori
A preoccupare le quattro sigle sindacali del comparto sanità Cgil, Cisl, Uil e Savt sono il perdurare dello stato di commissariamento dell’azienda sanitaria Usl, la carenza di personale, infermieri e operatori socio-sanitari in testa, la mancanza di formazione e di investimenti per la sicurezza e il benessere dei lavoratori.
Le criticità sono emerse nel corso di quattordici assemblee sul territorio «per capire le problematiche di gestione delle strutture dipartimentali sul territorio» ha sottolineato Natale Dodaro della Uil nella conferenza stampa congiunta indetta dai sindacati.
Alto livello di stress
Chiara Pasqualotto della Cisl ha puntato il dito contro «un alto livello di stress nei reparti perché, a causa della carenza di personale, i dipendenti si sentono una sorta di tappabuchi».
«Lo stress è incrementato dal fatto che l’azienda Usl ha indetto un bando per il part-time per soli tre posti su 1792 dipendenti. Se rispettassimo il 25% del contratto ne avrebbero diritto 437 persone». Ha aggiunto: «i neo assunti, dopo un paio di giorni di affiancamento, vengono trattati come chi ha un’esperienza decennale; gli infermieri specializzandi sono utilizzati a tempo pieno, il monte ore straordinari è altissimo e così i recuperi. Ne va della qualità dell’assistenza e della sicurezza di pazienti». Ha poi evidenziato come nel triennio abbiano lasciato il lavoro 172 persone. I maggiori abbandoni si registrano tra gli infermieri e gli operatori socio-sanitari.
«A fronte della carenza di personale non cala invece l’attività professionale intramoenia; i lavoratori del comparto sono sollecitati , un controsenso» – aggiunge Dodaro.
Ha denunciato Pietro Trovero (Cgil) «il perdurare dello stato di commissariamento che non permette una progettazione a lungo termine». Trovero ha manifestato preoccupazione per il dipartimento di salute mentale che «avrebbe bisogno di maggiori investimenti perché siamo la regione con il più alto tasso di suicidi» e ha insistito sulla «necessità di investire in sicurezza e benessere dei lavoratori».
Per Umberto Nigra del Savt «il problema da affrontare è chiaramente la revisione dell’atto aziendale”.