Consiglio Aosta: Egomnia, atti al Ministro dell’Interno
L'ordine del giorno emendato dell'assemblea aostana si prende l'impegno di inviare i dati sulla nuova inchiesta alla ministra Lamorgese
Egomnia, e non potrebbe essere altrimenti, tiene banco per oltre tre ore nel consiglio comunale di Aosta.
Alla fine, ne esce fuori un parto condiviso, tradotto in un ordine del giorno, uscito dalla riunione dei capigruppo e firmato da tutti i consiglieri, che va a emendare quello presentato da Carola Carpinello, Patrizia Pradelli, Luca Lotto ed Etienne Andrione. In sostanza, l’idea è quella di inviare nuova documentazione al Ministero dell’Interno.
Dopo l’emendamento, e al termine di una discussione fiume con attacchi incrociati da più parti, infatti, il risultato è l’impegno a convocare, quale correlatore, l’onorevole Nicola Morra (presidente della Commissione parlamentare antimafia) all’incontro già programmato dall’osservatorio comunale permanente sulla criminalità organizzata (che vedrà anche la presenza di personaggi del calibro di Nicola Gratteri o Enzo Ciconte).
Documentazione al Ministero degli Interni
La seconda, e più importante, come detto, vede l’impegno del Comune a «richiedere rispettosamente» alla Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, l’acquisizione e la valutazione di «quanto emerso sul caso Egomnia».
Tutto questo, al fine di integrare quanto emerso dal lavoro della commissione di valutazione antimafia che ha agito nel Comune di Aosta.
Il dibattito
Qui l’accordo, ma prima di trovare la quadra i fendenti sono volati senza limiti.
«Ancora una volta, ci troviamo sgomenti di fronte a notizie che ci assalgono e non dobbiamo farci prendere dallo sgomento – esclama una delle proponenti, Carola Carpinello -. Dobbiamo porci domande e dare risposte».
Sottolineata come «surreale» la presenza dell’ex presidente della Giunta, Antonio Fosson, all’inaugurazione della targa in onore del Pretore Selis, Carpinello punta poi il dito su «Egomnia», che ha dato una «sensazione di straniamento», visto che «tutte le maggiori istituzioni valdostane sembrano infiltrate».
Carpinello si chiede come uscire da questa situazione che riguarda «classe politica ed elettori» e stigmatizza la scelta delle «autocandidature e dell’uomo forte». La Valle, secondo la consigliera di Altra VdA «da sola non ce la può fare», perché «le elezioni falsate dal controllo del voto» dimostrano «l’abitudine a considerare la classe politica in un certo modo».
La rappresentante di Altra Vda punta anche il dito sulla «procedura che ha voluto le relazioni delle commissioni trasmesse al presidente-prefetto e da qui al Ministero – attacca -. Come possiamo sapere che con questa anomalia enorme ci sia stata serenità di giudizio? Non mi basta che si dica che il presidente abbia solo firmato la relazione; l’ha avuta tra le mani senza dire di essere indagato».
«Tutto questo è il fallimento della politica – chiosa Carpinello -. Come si può pensare ad andare a elezioni a maggio? Per noi sarebbe da commissariare anche la Regione; così verrebbe garantito il ricrearsi di condizioni normali per affrontare le campagne elettorali».
Il resto della minoranza
A ruota interviene tutta la minoranza, guidata da Vincenzo Caminiti, che ricorda di aver presentato «sette mesi fa una mozione di sfiducia» a seguito di «Geenna» e chiede a chi fosse indagato di dirlo «chiaramente».
Caminiti: «è tutto falsato»
Caminiti attacca la mafia «una montagna di merda», ma si chiede se il dire no alla criminalità organizzata da parte del Sindaco non avrebbe dovuto concretizzarsi nelle «dimissioni» al momento dell’arresto di «Sorbara e Prettico», visto che hanno preso «oltre 1.100 voti e visto che avete vinto con circa 300 voti di scarto: è tutto falsato».
Caminiti chiede di «andare tutti a casa per ovvi motivi; se in Regione bisogna tornare al voto, perché sono colpevoli e mafiosi, a maggior ragione il discorso vale qui».
Sartore: «Collusi si tolgano dai piedi»
Loris Sartore (Rete Civica) nota come stia «venendo alla luce un sistema» e invita a non «sottovalutare il fenomeno», chiedendo a «chi è colluso si tolga dai piedi».
Lotto: «Senza quei voti avreste perso le elezioni»
«Dissi già da tempo che i voti di Sorbara e Prettico avevano falsato le elezioni – attacca il pentastellato Luca Lotto – ma lei (Centoz ndr.) gli ha dato le deleghe da assessore alle Politiche Sociali», facendo di fatto finire il Comune «sotto la lente di ingrandimento».
E rincara la dose: «Due nostri ex colleghi, dopo un anno, stanno sempre ai domiciliari e in carcere – chiosa -. Avete giocato a Monopoli con le regole del gioco dell’oca» e chiude dicendo che senza quei voti «lei avrebbe perso le elezioni».
Andrione: «Ora ci sarà “ite-foras”»
La collega Patrizia Pradelli parla di «teatro pietoso», mentre Etienne Andrione (Lega) ricorda di come Rosy Bindi parlò «di Pax Valdôtaine» e avrebbe gradito tenere il suo invito a salire in Valle.
E ironizza: «Dopo Geenna, Altanum ed Egomnia e i sussurri di un’ulteriore puntata, probabilmente la prossima sarà “ite-foras”. Mi auguro solo – conclude – che tutto questo non sia solamente una dirittura di arrivo, ma un primo passo».
Pietro Verducci (Gruppo misto di maggioranza), si domanda perché se «il Pd dice che a livello regionale dobbiamo andare alle elezioni per quattro sospensioni, allora in Comune, dove ci sono stati due arresti, dov’è la differenza»?
Giuliana Lamastra (Rete Civica), parla di «competizioni elettorali dopate», mentre Lorenzo Aiello (Casapound) ritiene che il fatto «fatto che venga accertato o meno un oggetto di scambio è totalmente ininfluente; la sola scelta di andare a chiedere i voti a esponenti della locale già condannati è un fatto politicamente gravissimo».
Il sindaco
Il sindaco Fulvio Centoz si dice contrario all’iniziale impegnativa di inviare il documento al Ministero dell’Interno, per favorire il commissariamento del Comune, perché «si dice che siamo tutti ladri e mafiosi», ma io la rifiuto perché «non mi sento né un mafioso, né un ladro né un corrotto e non ho nulla da nascondere, da vergognarmi – ribatte -. Sono andato nella pizzeria di Tonino Raso (in carcere dal 23 gennaio nell’ambito dell’inchiesta Geenna ndr.), ma ho preso e me ne sono andato via, mentre altri più e più volte li hanno cercati».
Il problema, per il primo cittadino, riguarda «tutte le forze politiche», probabilmente non ci sono «anticorpi sufficienti», ma non credo ci voglia «un commissariamento per fare pulizia».
Centoz attende «serenamente l’esito del procedimento» della commissione d’accesso, ma evidenzia la «posizione imbarazzante dell’ex presidente Fosson».
Questo, però, non «può far dire che la procedura sia inficiata, vista la provenienza della commissione e la presenza delle forze dell’ordine», non si può mettere «in discussione questo».
(alessandro bianchet)