‘ndrangheta, Rete Civica: indagati o pesantemente coinvolti fuori dal governo regionale
Il Movimento che sostiene la giunta Fosson mette le mani avanti, ma non stacca la spina
«Ci attendiamo assunzioni di responsabilità trasparenti e significative».
E’ chiaro il messaggio che Rete Civica invia al governo regionale che sostiene. «Persone che risultassero indagate o pesantemente compromesse da quanto emerge dall’indagine non potranno continuare a ricoprire cariche apicali», si legge in una nota del movimento che in Consiglio regionale è rappresentato da Chiara Minelli e Alberto Bertin.
Il messaggio di Rete Civica, in buona sostanza è il seguente: non stacchiamo la spina al governo regionale, a patto che le persone eventualmente coinvolte lascino i loro posti in giunta. Rete Civica mette così le mani avanti nei confronti di Antonio Fosson e Renzo Testolin, rispettivamente presidente e vice presidente della Regione, e degli assessori Stefano Borrello e Laurent Viérin.
Rete Civica sottolinea come «le notizie di stampa sull’indagine denominata “Egomnia” confermano, purtroppo la pervasività e la pericolosità dell’organizzazione ‘ndranghetista valdostana come già l’indagine Geenna ha evidenziato. Ne emerge un quadro sconfortante con la “locale” che stende le sue attenzioni su partiti in crisi di consenso e con politici che bussano, consapevoli o meno, alla porta di pluripregiudicati con lo scopo di raccogliere voti».
Rete Civica evidenzia anche come «dalle intercettazioni emergono anche forme di resistenza, come nel caso del consigliere Alberto Bertin, cui vanno la nostra solidarietà e vicinanza, il cui lungo impegno contro la criminalità organizzata ne ha fatto un simbolo da colpire, una icona da prendere di mira perché ostacolo al malaffare».
(re.newsvda.it)