Riciclaggio: indagato il consigliere UniVdA Stefano Bruno Galli
Era stato nominato a ottobre 2018 dalla giunta a trazione leghista presieduta da Nicoletta Spelgatti.
Riciclaggio: indagato il consigliere UniVdA Stefano Bruno Galli.
Perquisizioni della Guardia di finanza, martedì, nell’ambito dell’indagine della procura di Genova sui 49 milioni confiscati alla Lega. Le verifiche riguarderebbero – secondo quanto riporta l’ANSA – in particolare l’Associazione Maroni presidente.
Circa 450 mila euro sarebbero transitati da Banca Aletti all’Associazione Maroni presidente e da questa girati su conti riconducibili alla Lega. I 450 mila euro tramite Stefano Bruno Galli (assessore della Regione Lombardia e consigliere dell’Università della Valle d’Aosta) che è indagato per riciclaggio (in quanto presidente dell’Associazione), sarebbero formalmente stati utilizzati per acquistare materiale a sostegno della campagna elettorale della Lega ma, in realtà, non sarebbero stati spesi e sarebbero rientrati in conti correnti riconducibili al partito.
L’inchiesta nasce da quella sui rimborsi elettorali che la Lega avrebbe ottenuto ai danni del Parlamento tra 2008 e 2010, falsificando rendiconti e bilanci. Il processo si è concluso.
La Cassazione ha dichiarato prescritti i reati per Umberto Bossi e per il tesoriere Belsito, ma ha confermato la confisca dei 49 milioni.
La nomina
Il 31 ottobre 2018, era stato nominato quale membro del consiglio dell’UniVdA Stefano Bruno Galli, esperto di Emile Chanoux e divulgatore del suo pensiero federalista, e assessore alla Cultura della Regione Lombardia. A lui l’allora giunta regionale della Valle d’Aosta (a trazione leghista) aveva affiancato quali consiglieri dell’ateneo valdostano l’antropologo Annibale Salsa e il ricercatore Nicolas Schmitt.
«Si tratta di docenti universitari – aveva commentato l’allora presidente della Regione Valle d’Aosta, Nicoletta Spelgatti – che hanno un collegamento molto stretto con la nostra regione. Garantiranno l’attenzione al territorio e un respiro internazionale. L’ateneo valdostano deve infatti essere legato al territorio come tematiche ma allo stesso tempo essere aperto ad altre realtà universitarie».
La nomina era finita nella bufera dopo che Impegno civico (che al tempo non si era ancora sciolto) aveva criticato la partecipazione di Bruno Galli alla festa di “Lealtà Azione”.
L’attacco
La consigliera regionale di Adu VdA Daria Pulz commenta su Facebook: «Noi di Adu VdA l’avevamo detto che non era opportuna la nomina del prof/assessore Bruno Galli nel CdA dell’università valdostana, da parte della Lega. Perché aveva partecipato ad un’iniziativa di un gruppo di estrema destra, perché era un esempio di occupazione partitica delle istituzioni, perché o fai l’assessore regionale o fai il prof. o gestisci un’università. La cronaca giudiziaria ci regala oggi un altro motivo di inopportunità».
Anche la consigliera pentastellata Manuela Nasso prende posizione sui social: «Non avevo apprezzato a suo tempo la scelta del professor Bruno Galli nel CdA dell’università valdostana da parte della Lega. Non avevo apprezzato questa nomina non tanto per le sue ambigue frequentazioni di estrema destra che già lasciavano desiderare ma perché se sei un assessore della regione Lombardia non so quanto tempo hai da dedicare all’UniVda seriamente ed è stata fatta forse una scelta solo partitica per piazzare gente propria qua e là. Il signore in questione è indagato dalla procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni dei fondi della Lega .La presunzione di innocenza è sempre alla base di tutto ma queste notizie destano preoccupazione».
(fe.do.)