Microcomunità Variney: l’Unité valuta l’esternalizzazione, Cognetta: «Ricatto politico»
Subito all'attacco il consigliere regionale Roberto Cognetta: «Sono profondamente amareggiato dalle dichiarazioni, anche un po' minacciose, del presidente dell'Unité des Communes Grand Combin».
Microcomunità Variney: l’Unité valuta l’esternalizzazione, Cognetta: «Ricatto politico».
Ancora polemiche sulla possibilità di spostare la Rsa del JB Festaz di Aosta nella microcomunità di Variney.
Dopo la visita della V Commissione del Consiglio Valle nella struttura di Gignod, i sindaci dell’Unité Grand Combin scrivono in una nota: «Il presidente (Joël Créton ndr) ha voluto essere chiaro e trasparente con i consiglieri precisando che l’Unité si trova nelle condizioni di dover seriamente valutare, riprendendo peraltro quanto già ipotizzato negli ultimi anni, la possibilità di esternalizzare la gestione della struttura onde evitare che questa possa risultare talmente insostenibile da dover essere chiusa definitivamente».
Subito all’attacco il consigliere regionale Roberto Cognetta (Mouv’), che afferma: «Sono profondamente amareggiato dalle dichiarazioni, anche un po’ minacciose, del presidente dell’Unité des Communes Grand Combin, che, al termine del sopralluogo, ha paventato la possibilità di esternalizzare la gestione della struttura di Variney (quindi affidandola a privati) per evitarne la chiusura a fronte di un disavanzo presunto per il prossimo anno di quasi 500 mila euro. Peccato che questo disavanzo sia dovuto ad una mala gestione da parte della stessa Unité».
«Questa minaccia – evidenza Cognetta – conferma l’urgenza di approvare una legge di riordino complessivo dei servizi di assistenza agli anziani. Non c’è più un minuto da perdere».
La visita della V Commissione
Nel corso della visita, Créton ha illustrato l’articolazione della microcomunità e i servizi erogati precisando che alcuni di questi sono stati centralizzati (cucina, lavanderia, centrale termica) per ridurre i costi di gestione. Il presidente ha poi precisato «che la struttura è composta da una parte ristrutturata ma soprattutto da una nuova ala che ospita gli anziani su un unico piano».
Gli amministratori locali hanno poi spiegato ai consiglieri regionali «le difficoltà gestionali legate in particolare ai costi di gestione che per l’anno 2020 comportano un disavanzo presunto di quasi 500 mila euro che grava sui soli bilanci dei comuni del comprensorio, rendendo difficile e persino impossibile la copertura da parte dei Comuni, tenendo conto che la maggior parte degli utenti proviene dagli ambiti confinanti».
In una nota firmata dai sindaci, si legge che «l’Unité da anni segnala le difficoltà alla Regione ed era fiduciosa che l’opportunità di trasferire la Microcomunità al JB Festaz di comune accordo con l’USL, l’Assessorato alla Sanità, potesse risolvere questi problemi nel breve periodo garantendo anche un miglioramento delle condizioni di lavoro del personale OSS che negli ultimi anni si è fatto carico di assicurare un servizio di qualità nonostante le difficoltà legate alla carenza del personale. L’ulteriore decisione di soprassedere all’operazione che pareva logica e funzionale, risolvendo i problemi non solo dell’Unité, ha suscitato nuove preoccupazioni e incertezza sull’esito delle decisioni».
L’attacco di Cognetta
Per il consigliere regionale Cognetta, le dichiarazioni di Créton rappresentano «un ricatto politico ed è inaccettabile che si utilizzino delle lavoratrici, dei lavoratori e gli anziani come scudo umano. I primi a ribellarsi a questo comportamento dovrebbero essere i cittadini. Io sono per una sanità pubblica, e questo è un monito per l’Assessore Baccega e per gli amministratori locali: sono finiti i tempi in cui, per risolvere certe situazioni, bastava mettersi d’accordo con l’Assessore di turno. È un atteggiamento sbagliato, retaggio di vecchi sistemi. Problemi come questo prevedono il coinvolgimento di tutti ma a pagare deve essere chi ha male gestito e non scaricare le colpe sui cittadini più deboli. E pensare che i sindaci hanno pure preteso l’aumento degli stipendi: dovrebbero vergognarsi».
(f.d.)