Crisi CSC Courmayeur, le repliche dei consiglieri de La Nuova Via
André Savoye, Daniela Scalvino e Massimo Sottile rispondono a Claudine David e ai dipendenti della società in house del Comune di Courmayeur
Pubblichiamo le repliche di tre consiglieri comunali di Courmayeur del gruppo La Nuova Via alla lettera inviata ieri, lunedì 2 dicembre da Claudine David, portavoce dei dipendenti del CSC di Courmayeur, nella quale chiedeva rispetto per la professionalità sua e dei suoi colleghi.
1 – André Savoye
Gent.ma Signora Claudine David,
apprendo con sconcerto della sua comunicazione. Partendo dagli aspetti sostanziali: non mi sembra che il mio collega, Sig. Massimo Sottile, abbia espresso in consiglio comunale opinioni o pareri discreditanti la Vostra professionalità, anzi ha sottolineato le Vostre difficoltà ad affrontare una costante instabilità di governance della Società negli ultimi due anni.
Passando ora agli aspetti maggiormente tecnici, ritengo del tutto inappropriato il comunicato di un Dipendente non dotato di rappresentanza esterna alla società, soprattutto in un momento di assenza di vertici societari. Una dichiarazione come la Sua non fa che darci conferma delle enormi problematiche che la Società C.S.C. sta vivendo.
Cordialmente, André Savoye
2 – Daniela Scalvino
Rispondo di getto per constatare ancora una volta come vengano strumentalizzate le parole pronunciate in consiglio comunale. Invito tutti voi a risentire la registrazione e valutare le dichiarazioni. Nessuno ha mai messo in dubbio le competenze e i titoli. Chiaramente il problema è a monte. Come ribadito più volte sono i vertici nominati sindacalmente che per svariati motivi hanno abbandonato la nave.
Ritengo comunque il Sindaco debba smetterla di trincerarsi dietro a giustificazioni inutili ribaltando sempre le responsabilità sui dipendenti o sulla mancanza di risorse. Ormai non ci crede più nessuno.
Rimane comunque un fatto politico che non si riesca a risolvere il problema dei vertici del CSC .Se poi ci si vuole nascondere dietro personalismi e dichiarazioni populistiche queste non fanno parte delle mie corde.
Buona serata. Daniela Scalvino.
3 – Massimo Sottile
Signora Claudine,
mi scuso per non aver parlato di persona con lei, ma non credo che l’impulsività e le reazioni a caldo siano mai utili. Mi rammarico che Lei reagisca così fermamente alla mia superficiale analisi, esternata durante un acceso quanto mortificante dibattito politico, che nell’aula del Consiglio sembra interessare solo le opposizioni e chi come lei segue in streaming. L’obiettivo delle mie parole non era violento, offensivo, né tanto meno quello di attribuire responsabilità ai dipendenti dell’azienda CSC, che in questi due anni hanno dovuto portare avanti il lavoro senza poter contare su direzioni chiare e condizioni di lavoro all’altezza delle professionalità che lei stessa riporta e sottolinea.
Sono davvero dispiaciuto che perdiamo l’occasione per portare avanti insieme (voi dipendenti, noi consiglieri e cittadini, i tanti operatori scontenti,…) il diritto ad avere informazioni e decisioni chiare in merito alla governance di CSC. Questa non deve e non può essere la battaglia di un singolo consigliere, di una dipendente, ma quella di tutti noi. Un dibattito aperto per rispetto:dei cittadini, che in questa azienda versano ogni anno più di 500.000 euro affinché si possano pagare gli stipendi e restare aperta con tutti i servizi che questo significa. Dei lavoratori, che meritano più certezze da un’amministrazione comunale che deve essere in grado di esprimere un CdA capace, credibile e stabile, che superi al più presto la gestione ordinaria del collegio sindacale e allontani quanto prima lo spettro della liquidazione societaria. Della professionalità dei dipendenti che vediamo quotidianamente mortificata e impotente a causa di una gestione tanto difficoltosa e nociva.
Vede, non era necessario elencare i titoli di studio delle persone che cita, né il suo, perché li conosco molto bene, e significa che insieme all’amministrazione precedente avevamo fatto un ottimo lavoro ponderando bene le nostre scelte ed essendo garanti della trasparenza e della legalità delle selezioni che hanno portato così tanta professionalità e capacità all’interno dell’azienda, cosa che non è riuscita a chi è venuto dopo.
Ho collaborato proficuamente con lei e con tutte le persone che cita e conosco anche i titoli di studio e il grande valore di tutti coloro che a vario titolo, e con metodi e stili così spesso discutibili e parziali, sono stati allontanati in questi due anni. Tutti insieme, ricorderà, dimostrammo quanta potenzialità e quanto alto e lontano si potesse guardare da Courmayeur grazie alle idee e all’innovazione che CSC rappresentava.
Grazie ai titoli di studio, ma soprattutto all’umiltà di riconoscere che da soli non bastano mai, e grazie a tante persone oggi anche lei può citarsi con soddisfazione come “responsabile operativo del settore turismo di CSC, nonché attuale livello più alto in forze per il settore turismo e dipendente con più anni di servizio”, se tanto ama le gerarchie.
Non se la prenda se si è sentita accusata all’interno dei lavori del consiglio, ma, vede, quella per cui lavora resta una società a socio unico Pubblico, vale a dire il Comune, è normale che cittadini e consiglieri possano avere dei dubbi, rilevare problemi e chiederne conto: resta pur sempre l’azienda di tutti noi, vigilare fa parte dei diritti/doveri di ogni consigliere e chiederne conto di quelli di ogni cittadino di Courmayeur.
Lei dunque comprenderà il rammarico e la frustrazione di dover vedere e riconoscere così tanti e gravi problemi nell’azienda che abbiamo creato e fatto crescere con fatica per 10 anni. Solo da qui nasce l’esigenza di dire forte e chiaro che CSC merita di più, che voi meritate di più, che Courmayeur merita di più. Non cada nel tranello di bassa politica e dei politicanti dove a litigare saremo io, lei, qualche consigliere, le colleghe delle quali lei si fa portavoce, facendo perdere il vero centro del problema, unico e solo obiettivo dei miei attacchi: la governance di CSC e l’amministrazione comunale che ne è responsabile.
Polemiche, strumentalizzazioni e atteggiamenti populisti e mistificatori li lascio ai comunicati di quelli di Esprit Courmayeur, immediatamente pronti a strumentalizzare me, lei, la situazione, spostando l’attenzione sui toni impulsivi e ruvidi, piuttosto che sul problema reale: la loro innegabile responsabilità.Io preferisco sempre giudicare le persone per ciò che fanno e meno per ciò che dicono, o il ruolo che occupano.Se davvero hanno così profonda stima e rispetto per tutti voi dipendenti, perché sbarazzarsi di così tante persone capaci già collaboratori di CSC, o da loro stessi selezionate, come il dott. Tonolo, tutto il cda a guida Tropiano? Perché lasciare ruoli vacanti per così tanto tempo nella vana ricerca di un direttore dell’area turismo all’esterno, potendo attingere da un curriculum tanto valido come il suo, o come quello di tante persone più che adeguate rapidamente allontanate, o ancora oggi dipendenti di CSC?
Ci tengo ancora a sottolineare il concetto che cito testualmente, indirizzato nella sua chiusa al Sindaco e alla giunta e mai a lei mi pare: “tutto ciò che si fa lì dentro [csc] si fa per volontà di queste ragazze che ovviamente compiono errori… a volte imbarazzanti. Ma l’imbarazzo non è in capo alle ragazze ma in capo alla gestione che manca”. Gli imbarazzi, le leggerezze, gli errori ai quali mi riferisco sono quelli che mi sono stati esposti, prodotti, persino confidati proprio da lei e da molti dipendenti, fornitori, collaboratori, operatori, cittadini e interlocutori a vario titolo di CSC negli ultimi due anni. Indicazioni e segnalazioni che con grande sensibilità, onestà e decenza non sono mai state oggetto di strumentalizzazione politica, o mediatica, ma solo elementi di riflessione privata e allarmi circa la fondatezza della grande preoccupazione che la maggioranza dei cittadini, e gran parte del consiglio ormai, nutrono per u n’azienda che assorbe tante risorse dal bilancio e che dovrebbe essere tanto fondamentale per la competitività e la credibilità di Courmayeur e delle sue leve economiche più importanti: il turismo ed i servizi.
Amareggiato che ci si possa dividere anche su una battaglia utile e comune a tutti, la valorizzazione dell’azienda presso la quale lei opera , n on comprendo come la trasmissione ai media potesse correggere l ’immagine che traspare che, nonostante i suoi sforzi, pare confermare ulteriormente il dato di fatto della totale situazione di stallo ed assenza di governance e rappresentatività dell’azienda.La sua stessa scelta di prendere posizione ufficiale per conto dell’azienda e di altri dipendenti denuncia la confusione del momento, che dopo due anni è inaccettabile e per la quale i nostri amministratori dovrebbero seriamente e responsabilmente assumersi la responsabilità, senza fare di lei, o di me, gli strumenti che spostino il vero nodo del problema: l’inadeguatezza della leadership.Io non ho necessità di inviare nulla ai media poiché non ho denigrato nessuno e non vedo necessità alcuna di “riabilitare” , come dice lei, l’immagine di nessuno, che reputo già sufficientemente dignitosa, rispettabile e che è parte lesa in questa vicenda come lesa è tutta la cittadinanza di Courmayeur per una tanto superficiale gestione della governance CSC.
Mi limiterò a inviare questa mia a parte degli indirizzi che lei stessa utilizza per trasmettere il suo comunicato, la prego semmai di trasmetterla alle colleghe che cita, e che le hanno attribuito ruolo di rappresentanza, poiché non compaiono tra gli indirizzi in invio della sua. Essendo trasmessa su carta intestata ho modo di ritenere che debba considerarsi ufficiale e dunque chiunque riceverà questa risposta potrà trasmetterla alla stampa, se ritenesse che ciò possa giovare alla tutela dell’onorabilità dei consiglieri e delle libere opinioni di ciascuno di noi.
Salutando, La invito ad un atteggiamento meno parziale e sereno e a discriminare meglio chi dimostra di avere a cuore davvero l’azienda CSC, i vostri posti di lavoro e Courmayeur e chi invece da due anni tratta l’azienda con tanta superficialità e approssimazione, impedendo (non indicando una governance stabile e credibile) di esprimere tutte le potenzialità che essa ha in seno grazie proprio ai suoi lavoratori, siano essi elettori di Courmayeur, o meno.
Cordialità, Massimo Sottile