Aosta, l’assessore Andrea Paron si dimette e accusa: «città in declino»
Al termine di una settimana di fuoco, il passo indietro del consigliere in quota UV: «I problemi della città sono altri, ma tolgo l'imbarazzo di affrontare la mia situazione»
Dimissioni dalla carica di assessore e approdo nel gruppo misto di maggioranza. Questa la scelta di Andrea Paron, che dopo una settimana di fuoco ha deciso di farsi da parte, lasciando la Giunta del comune di Aosta, per rimanere, però, in consiglio comunale.
La settimana
La decisione, come detto, arriva al termine di una settimana in cui il pm Carlo Introvigne aveva chiesto, per l’ex assessore, due anni per turbativa d’asta nell’ambito del procedimento che vede coinvolti anche i vertici i Leone Rosso.
A questo si era poi aggiunto l’attacco in consiglio comunale da parte del pentastellato Luca Lotto, nonché la volontà del primo cittadino, Fulvio Centoz, di fare un vertice di maggioranza (in corso in queste ore) per parlare, appunto, della vicenda giudiziaria che vede coinvolto Paron.
Il commento
«I problemi della città credo che siano altri, ma almeno tolgo l’imbarazzo di affrontare la mia questione» spiega Andrea Paron ai nostri microfoni, contattato dopo la presentazione di un comunicato stampa in cui sottolinea tutte le motivazioni che l’hanno portato al passo.
Le motivazioni
Per prima cosa, l’ormai ex assessore, entrato in Consiglio con Creare VdA e poi passato sotto le insegne dell’Uv, sottolinea «l’evidente e sempre più marcato spostamento a sinistra della coalizione di governo, nonché la crescente aridità dell’azione politica della Giunta».
Questo non consentirebbe a Paron di «proseguire ulteriormente questa esperienza amministrativa».
Secondo l’ex assessore, la vicenda processuale «che mi vede coinvolto» non c’entra con la decisione.
«Sono accusato di fatti che non ho commesso – dice -, come confido sarà acclarato all’esito del processo che affronto con serenità e piena fiducia nella giustizia».
Ma a oggi «ben altri problemi rispetto alla mia modesta posizione andrebbero affrontati in un vertice tra forze politiche di maggioranza nel Comune di Aosta».
I problemi
Paron mette la lente di ingrandimento sui «problemi di una città in lento, ma continuo declino», che verrebbe «amministrata con azioni disordinate e confuse», caratterizzate da «piani strategici, progetti difficilmente realizzabili, iniziative fantasiose» intersecate «senza logica».
Andrea Paron evidenzia la perdita «di capacità di ascoltare i cittadini», alla luce della continua sottrazione di «risorse umane e finanziarie ai settori del verde urbano, dell’illuminazione, delle strade e dell’arredo (deleghe che riguardano da vicino lo stesso ndr.), settori che sono per una città il fondamentale biglietto da visita».
L’ex assessore vede «un quadro sconfortante», reso più buio da «impianti sportivi che chiudono, assenza di iniziative culturali, mancanza di manifestazioni di rilievo», sorrette solamente da «ciò che è stato messo in campo dalla Giunta precedente, a partire dai Mercatini di Natale al Teatro Romano».
Lavoro di squadra
Nel documento, Paron si congeda ricordando la fatica nel trovare «soluzioni anche nel breve periodo», in grado di dare risposte «certe e adeguate alle tante situazioni di criticità, nonché a fare un reale lavoro di squadra, perseguendo obiettivi di un programma mai aggiornato».
No alla metamorfosi politica
Andrea Paron chiosa ricordando come sia impossibile «tacere sulla metamorfosi politica di questa coalizione, nella quale ormai non mi riconosco, che, partita sotto l’egida del Governo Renzi-Alfano, approda oggi al popolo delle “sardine”».
«Lascio responsabilmente la poltrona – conclude l’ora consigliere Uv -, con l’auspicio che il primo cittadino e le forze politiche si concentrino più utilmente sui problemi della città e degli aostani».
Il sindaco
«Secondo me è la scelta più corretta – sottolinea il primo cittadino, Fulvio Centoz, alle prese con l’organizzazione di un vertice di maggioranza che, a questo punto, potrebbe slittare, visto il venir meno dell’urgenza -. Secondo me, Paron ne esce positivamente, perché non è da tutti prendere una decisione del genere».
L’addio è al vetriolo. «Ribadisco che secondo me abbiamo lavorato bene e lo ringrazio per il lavoro svolto – continua Centoz -. Non voglio assolutamente fare polemiche, anche perché immagino che il momento si delicato. Dopo Geenna, la sua vicenda giudiziaria e il periodo difficile che si sta attraversando, penso davvero che sia una scelta corretta e lo ringrazio».
Paron rimane in maggioranza. «Non ho mai cacciato nessuno, anche se mi danno del dittatore – conclude Centoz -, anche se bisognerebbe chiedere a lui il motivo. Le deleghe? Ovviamente per il momento rimangono in campo a me, poi ne discuterò con le forze politiche per fare una valutazione».
(alessandro bianchet)