Dissesto Casinò: conferito l’incarico ai tre periti che scandaglieranno i bilanci 2011-2017
Enrico Laghi, Vittorio Dell’Atti e Michele Di Marcantonio relazioneranno il 9 luglio 2020 gli esiti dell'analisi sulle carte.
Dissesto Casinò: conferito l’incarico ai tre periti che scandaglieranno i bilanci 2011-2017.
Enrico Laghi, Vittorio Dell’Atti e Michele Di Marcantonio relazioneranno il 9 luglio 2020 gli esiti dell’analisi sui bilanci 2011-2017 della Casinò de la Vallée.
Mercoledì 27 novembre, al terzo piano del palazzo di giustizia di Aosta, ha preso ufficialmente il via l’incidente probatorio chiesto dai pm Luca Ceccanti ed Eugenia Menichetti (e accolto dal gip) nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta.
Davanti al gip Giuseppe Colazingari, anche i difensori dei sei indagati – gli ex amministratori unici Luca Frigerio, Lorenzo Sommo e Giulio Di Matteo e gli ex sindaci Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti – hanno nominato i propri consulenti.
I tre periti
Laghi è professore ordinario di economia aziendale nell’Università degli studi di Roma Sapienza, facoltà di Economia. Di Marcantonio, invece, è un professore associato di Economia aziendale che lavora all’Università degli studi di Bari Aldo Moro; stesso ateneo in cui Dell’Atti riveste la carica di direttore del Dipartimento di studi aziendali e giusprivatistici.
I quesiti
I quesiti che i pm Ceccanti e Menichetti hanno chiesto di sottoporre ai periti sono: se nei bilanci della Casinò de la Vallée spa dal 2011 al 2015 «vi siano profili di falsità», in particolare con riferimento alla normativa vigente in «materia di imposte anticipate»; se sussistano «altri profili di falsità, in particolare con riguardo alla valutazione degli immobili o ad altre poste di bilancio»; «se nei bilanci di Cava spa relativi agli esercizi 2016 e 2017 vi siano profili di falsità».
Gli uffici inquirenti guidati dal procuratore Paolo Fortuna intendono anche accertare «l’epoca in cui si è manifestato lo stato di insolvenza» e «se, a cagione dei ritenuti profili di falsità, sia aumentato il divario tra passivo e attivo, sotto ogni profilo e, in particolare, se siano prodotte ulteriori perdite nel periodo di presentazione dei bilanci, distinguendo, per ognuna delle annualità evidenziate, la percentuale di aumento del passivo». Ma anche se «se gli incarichi conferiti da Giulio Di Matteo, i contratti da lui stipulati e le altre operazioni poste in essere, nell’espletamento dell’incarico rivestito, abbiano concorso all’aggravamento del dissesto».
Infine, i pm chiedono al collegio peritale di procedere «altresì, alla quantificazione, ove possibile, della misura dell’aggravamento del dissesto, sotto i diversi profili evidenziati».
Dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Aosta, si sono occupate le Fiamme gialle.
In foto, i tre periti all’ingresso del Tribunale di Aosta.
(f.d.)