Quei bravi ragazzi: 3 condanne e 1 patteggiamento per spaccio ad Aosta
La «fiorente attività» di cessione di "coca" era stata disarticolata dalla Squadra mobile della Questura.
Tre condanne e un patteggiamento. Si è chiusa così l’udienza preliminare relativa all’operazione antidroga “Quei bravi ragazzi” che, a febbraio, aveva visto la Squadra mobile della Questura di Aosta sgominare quella che la dirigente Eleonora Cognigni (commissario capo), aveva descritto come una «fiorente attività di spaccio» di cocaina incentrata nel Quartiere Cogne e nel centro storico di Aosta.
Il gup Davide Paladino ha condannato Samir Yassine – considerato il gestore dello spaccio – a cinque anni di reclusione, riconoscendo la continuazione del reato in riferimento a una precedente condanna per stupefacenti; già nel maggio del 2017 (e poi nell’aprile 2018), l’imputato era stato arrestato per questioni legate alla droga.
Alla sbarra, vi erano anche i tre presunti corrieri. Claudiu Padure è stato condannato a due anni di reclusione, mentre per sua madre, Mariana Paun, è stata comminata una condanna a un anno e otto mesi. Youssef Cheraa ha patteggiato due anni e quattro mesi.
L’accusa era rappresentata dal pm Luca Ceccanti.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta condotta dalla Squadra mobile, Samir Yassine (che era stato colpito dalla misura cautelare della custodia in carcere) era «il gestore» dell’attività, mentre gli altri tre imputati rivestivano il ruolo di «corrieri»; Padure, Paun e Cheraa erano stati raggiunti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Come aveva spiegato da Cognigni durante la conferenza stampa relativa all’operazione, «l’approvvigionamento di cocaina avveniva a Torino» e i quattro gestivano una «capillare attività di spaccio, concentrata soprattutto nel Quartiere Cogne e nel centro storico di Aosta».
Durante il blitz di febbraio, erano stati sequestrati circa 2 mila euro in contati, una modica quantità di hashish e un bilancino di precisione.
Gli assuntori identificati erano stati 90.
(federico donato)