Discarica Chalamy, Chatrian: «è fondamentale bloccare l’autorizzazione»
L'assessore Chatrian ha incontrato questa mattina il comitato La Valle non è una discarica; nella conferenza dei servizi parteciperanno anche alcuni referenti del gruppo
Discarica Chalamy, per l’assessore Chatrian: «è fondamentale bloccare l’autorizzazione».
Dopo il lungo dibattito in Consiglio regionale che ha portato alla decisione di rivedere al rialzo l’ecotassa per il conferimento degli inerti e l’incontro di questa mattina con una delegazione del comitato La Valle non è una discarica, l’assessore Albert Chatrian non gira più tanto attorno all’opportunità o meno di avere un sito di stoccaggio di quel tipo, il secondo dopo Pompiod, e lo dice fuori dai denti: «È fondamentale rivedere e ridurre quello che è stato autorizzato nel 2014».
L’incontro con il comitato
Una decina le persone che questa mattina hanno incontrato l’assessore Albert Chatrian per un primo confronto diretto.
Un incontro positivo, come ha sottolineato il portavoce del comitato, l’ingegner Elvis Francisco. «Sono emerse vedute comuni, la volontà di rivedere l’iter, gran parte della maggioranza è decisamente contraria alla discarica che accoglierà, per la stragrande maggioranza, rifiuti industriali provenienti da fuori Valle. A noi sta bene che ci sia una discarica – sottolinea Francisco -, non siamo un comitato del “no”, ma per i rifiuti nostri, siamo favorevoli a utilizzare la discarica per eventuali future emergenze che potrebbero presentarsi nelle nostre zone».
Francisco ricorda come per riempire quel sito da 2 milioni metri cubi di capacità ci vorranno «200 mila autotreni che passeranno per il centro di Verrès. Mi si dice “ma il centro è un po’ più in là”, non è vero, il centro è proprio lì, dove c’è il Conad, passa tutto da lì in quel pezzo di statale».
«La giunta ci ha dato garanzie sul fatto che l’obiettivo finale è non aprire la discarica di Mure – aggiunge Erika Standen, del comitato -, collaboreremo con tutte le forze politiche che sono disponibili a lavorare in questo senso. Non accetteremo nessuna alternativa se non quella proposta da noi. La salute viene prima di tutto, sono state date deroghe che non hanno alcun senso e a noi questa cosa non va bene».
Le prossime tappe
«Abbiamo chiesto di essere auditi dalla Terza commissione consiliare, poi ci sarà la conferenza dei servizi che deciderà» dice Elvis Francisco.
Oltre alla Commissione il comitato avrà la possibilità di produrre documenti ed esporre le proprie posizioni anche in sede di Conferenza dei servizi che il 21 novembre avvierà l’iter di revisione dell’autorizzazione sia per il sito di Chalamy che per quello di Pompiod.
«L’iter di revisione è partito – chiarisce l’assessore Chatrian -, il 21 la partita si apre. L’unico organo che può intervenire è la Conferenza dei servizi che riunisce undici strutture regionali competenti con i loro dirigenti, l’Usl, l’Arpa, la società che ha ottenuto l’autorizzazione, il sindaco di Issogne, il sindaco di Champdepraz, un rappresentante dell’Unité des Communes Evançon e, come invitato, il Comitato. Al termine dell’iter la Conferenza deciderà se integrare, revocare o lasciare così l’autorizzazione».
Questa la parte burocratica per quanto riguarda la posizione politica l’assessore conferma: «sono d’accordo con la posizione del Comitato: è fondamentale bloccare l’autorizzazione rilasciata 5 anni fa, sarà la Conferenza determinare come e in che tempi. Per il momento una delle misure che abbiamo messo in campo è la modifica dell’ecotassa, al rialzo, proprio per disincentivare il conferimento di rifiuti da fuori Valle».
Ma cosa è cambiato rispetto a 5 anni fa?
«La sensibilità ambientale della popolazione e di tutti e l’attenzione sempre più alta sulla salute».
La petizione
Nel frattempo prosegue la raccolta firme da parte del Comitato, sia online che tramite presidi sul territorio. Circa 2.500 le firme raccolte fino adesso.
Nuovo incontro con la popolazione, lunedì 11 novembre alle 20.30, nel salone dell’oratorio di Donnas.
(erika david)