Parcheggio Nuv: spiraglio di luce nella telenovela
Apertura dal Demanio, che potrebbe stralciare l'apertura del piazzale dalla questione relativa ai mancati collaudi di caserme ed eliporto anticipata da Gazzetta Matin
Uno spiraglio di fine ottobre per una telenovela senza fine. Emerge un rivolo di luce per la consegna del parcheggio della Nuv (Nuova Università), lo spiazzo tra via Monte Solarolo e via Monte Vodice che risolverebbe tanti problemi al Comune di Aosta.
Il caso
Come sollevato nelle scorse settimane da Gazzetta Matin, la situazione è in fase di stallo in quanto il Demanio, prima di emettere il decreto di espunzione e destinare l’area alla Regione Valle d’Aosta, attende i collaudi delle caserme Ramires, Battisti e dell’eliporto di Pollein da parte della società guidata dall’amministratore unico, Bruno Milanesio.
La novità
La novità e la piccola apertura emergono nel consiglio comunale aostano, dove l’assessore ai Lavori pubblici, Antonino Malacrinò, in risposta all’iniziativa dei consiglieri del Gruppo misto di minoranza, Lorenzo Aiello e Vincenzo Caminiti, legge una missiva.
In questa, sostanzialmente, si ottiene un’apertura: per fine ottobre i collaudi dovrebbero essere a posto.
«A novanta giorni dalla fine dei collaudi, poi ci dovrebbe essere il passaggio – sottolinea l’assessore -, anche se in realtà sappiamo che sarà molto difficile, perché il Demanio deve cedere l’area alla Regione e da lì deve arrivare al Comune».
Rimane poi un altro aspetto: «Ovviamente, prima di prenderlo faremmo tutti i controlli del caso – spiega ancora -, vogliamo evitare conseguenze spiacevoli».
L’iter
Malacrinò ripercorre poi le tempistiche. «Abbiamo aspettato un anno il decreto di espunzione – dice -. Ora ce l’abbiamo, sembra che ci sia un’apertura da parte del demanio per stralciare la posizione del parcheggio rispetto al resto, ma dall’ultima riunione fatta, pare che il Rup della Nuv abbia detto che entro fine ottobre i collaudi si faranno».
L’assessore è scettico: «Ho qualche dubbio – ricorda ancora -, ma se i collaudi non ci saranno per quella data, sarà attivata una procedura diversa».
Le minoranze
«Quella zona di Aosta è un disastro, avete persino prolungato ulteriormente l’occupazione dei parcheggi nella zona del Bar Chamonix, creando ancora disagi ai commercianti» attacca il consigliere della Lega, Etienne Andrione.
«Dico solo che ci appunteremo tutte queste cose, così quando audiremo il presidente Milanesio avremo qualche domanda da fare – sottolinea l’esponente del Carroccio -. Ricordiamo anche che i parcheggi sotterranei sono legati al secondo lotto e non si vedranno mai, ma la zona verde è scomparsa ed è diventata un piazzale».
Andrione non molla. «Siamo alla settima perizia di variante, la Nuv ha accumulato un ritardo gravissimo, ma almeno questo parcheggio doveva essere concluso per tempo».
Città paralizzata
«Abbiamo una città paralizzata nei diversi punti cardine – esclama Luca Lotto (M5S) -. Capisco che il cantiere della Nuv è stato importante, ma non può essere paralizzante così come quello del cantiere dell’ospedale».
Burocrazia ha la meglio
«È come se fossimo assediati da decisioni non nostre, da un irrigidimento della burocrazia – rincara la dose Gianpaolo Fedi (Rete Civica) -. Di questo parcheggio, poi, non mi va giù una cosa. Dovevano essere realizzate delle pensiline, poi bocciate dalla Soprintendenza perché in contrasto rispetto alle mura romane; possibile che sulla portaerei dell’università non ci fosse niente da dire»?
Soluzione provvisoria
Prova a tirare le fila, in conclusione, l’assessore Antonino Malacrinò. «Dopo diverse insistenze siamo riusciti a ottenere un’apertura per stralciare l’apertura del parcheggio dalla consegna dei collaudi – conclude -. E non stiamo abbandonando la zona, perché oltre a parlare dei parcheggi nord e ovest, nel Piano urbano del traffico stiamo analizzando la viabilità di tutta l’area».
Il finale, però, porta un’altra nube. «Ricordo che il parcheggio a nord potrebbe essere una soluzione provvisoria, perché lì dovrebbe comunque sorgere lo studentato – conclude -. Questo è un ulteriore elemento che complica la situazione: l’area potrebbe arrivare in anticipo, ma poi essere nuovamente resa indisponibile».
(alessandro bianchet)