‘Ndrangheta, il comandante Lecca: «Vda impreparata a respingere le infiltrazioni»
Il tenente colonnello è stato audito dalla I Commissione del Consiglio Valle
‘Ndrangheta, il comandante Lecca: «Vda impreparata a respingere le infiltrazioni».
«Secondo me, più che una sottovalutazione, dobbiamo parlare di una “non conoscenza” delle dinamiche utilizzate dalla consorteria» criminale. Lo ha detto il comandante del Gruppo Carabinieri di Aosta, il tenente colonnello Carlo Lecca.
Il comandante è stato audito dalla I Commissione, impegnata in una serie di audizioni nell’ambito dell’acquisizione di elementi conoscitivi sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata in Valle d’Aosta e sulla proposta di legge per l’istituzione dell’Osservatorio permanente sulle associazioni criminali di tipo mafioso.
«È stata una chiacchierata tranquilla e intelligente – ha spiegato ai giornalisti al termine della riunione -. Il tema fondamentale è la legalità. Io mi sono limitato a fornire un’interpretazione di quelle che sono le evidenze investigative di Geenna», l’operazione antimafia coordinata dalla DDA di Torino.
Secondo Lecca, «l’infiltrazione (della ‘ndrangheta ndr) in certi casi è stata un tentativo, ma in altri c’è stata ed è documentata dal punto di vista investigativo». Poi, ovviamente, l’ultima parola spetta ai giudici.
Riguardo alla comunità calabrese presente in Valle, il comandante ha aggiunto: «Ai commissari ho detto che non stiamo parlando di una comunità al 100% mafiosa. Si tratta di una comunità di brave persone ma ci sono, come in ogni comunità, quelli che non sono “così tanto bravi”. Ma non si può dire che la comunità è compromessa».
Per il militare, esperto nella lotta alla ‘ndrangheta e per anni sul campo in Calabria, più che di una sottovalutazione culturale «dobbiamo parlare di una “non conoscenza” delle dinamiche utilizzate dalla consorteria. Il territorio valdostano si è trovato impreparato a respingere o quanto meno a limitare questo tipo di infiltrazioni. Non erano avvezzi a questo tipo di meccanismi. Non è stata sottovalutata, non era conosciuta».
In foto, Carlo Lecca.
(f.d.)