Industria 4.0 e futuro piccole regioni, Boccia (Confindustria): priorità a lavoro e capitale umano
A Verrès workshop di chiusura della tre giorni del Job Training Days con la presenza del presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia
Capitale, lavoro, conoscenza e formazione. Fa sintesi, Vincenzo Boccia, presidente Confindustria nazionale, delle tematiche importanti su cui si messo l’accento questo pomeriggio, mercoledì 9 ottobre, a Verrès. Al polo culturale Brambilla, l’occasione di confronto è arrivata durante il worshop “Industria 4.0 e piccole regioni: quale futuro tra globalizzazione e sostenibilità.
L’evento, moderato da Giuseppe De Filippi, vicedirettore del TG5,era l’appuntamrnto finale di tre giorni dedicati al lavoro e alla formazione Job Training Days.
Oltre al presidente Vincenzo Boccia, è intervenuto Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria di Confindustria, Francesco Bonfiglio, vice presidente Confindustria Valle d’Aosta e Patrik Vesan, docente del Dipartimento di Scienze economiche e politiche dell’Università della Valle d’Aosta.
«La crescita è la precondizione per eliminare i divari e costruire un paese diverso – sottolinea Boccia . E’ necessario ripartire dall’articolo 1 della costituzione: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», guardando all’Europa e al mondo esterno, è questa la sfida».
«Bisogna coniugare crescita e interesse eliminando i divari tra territori e imprese e questo si può fare con le persone – ancora Boccia -. Bisogna lavorare sul medio periodo per avere delle politiche efficaci, noi siamo la boutique dell’industria del mondo con i nostri prodotti di nicchia».
L’importanza della formazione
Di persone e loro formazione, di competenze ha parlato anche Carlo Robiglio: «Bisogna cambiare mentalità, uscire dall’idea che è importante solo il titolo di studio, lo sono anche le competenze siano esse tecniche scientifiche o linguistiche. La loro carenza ha generato il problema in questi ultimi anni di avere investimenti e processi assolutamente innovativi e di non avere le persone che hanno le competenze per gestirli».
L’aspetto della formazione, sostanzialmente quello che sta mancando per la piena realizzazione al Piano nazionale Impresa 4.0 (già Industria 4.0), che prevede misure concrete in base a tre principali linee guida: operare in una logica di neutralità tecnologica, intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali, agire su fattori abilitanti.
L’importanza della persona
«L’industria 4.0 si basa sul concetto di digitalizzazione di ecosistemi, di economia di commercializzazione di servizi che non hanno confini», spiega Francesco Bonfiglio –, il nuovo è il capitale umano, la persona è la leva attraverso la quale si può cambiare per essere efficienti in questa nuova economia».
(simonetta padalino)