Mobilità sostenibile: M5S sostiene la legge della maggioranza
La normativa prevede contributi per incentivare l'acquisto di auto green, bici e colonnine di ricarica
Per la maggioranza regionale a 19 – Uv, Alliance valdôtaine, PnV-Front valdôtain e Rete civica – con l’aggiunta del Movimento 5 Stelle la legge sulla mobilità sostenibile dà prospettive e non solo finanziamenti. Snocciola: il car sharing, l’infrastrutturazione per la mobilità elettrica, l’elettrificazione della ferrovia, la mobilità ciclabile, il leasing, il noleggio a lungo termine e il biglietto unico rotaia-gomma. Per l’opposizione – Lega, Mouv’ e Claudio Restano – una legge che eroga contributi e che si ammanta del virtuoso proposito di tutelare l’ambiente. Una normativa tacciata di ambientalismo da salotto, un provvedimento toppa.
I contributi
I contributi riguardano l’acquisto e il leasing di veicoli elettrici, ibridi plug-in e a celle di combustibile nuovi di fabbrica – 5 mila euro a veicolo a fondo perduto -; l’acquisto di veicoli a pedalata assistita nuovi di fabbrica – 700 euro -; l’acquisto e l’installazione di stazioni di ricarica domestiche per veicoli elettrici – 1.000 euro -. La legge potrà contare du 6.858.554 per l’anno 2019, 5.858.475 per il 2020, 3.833.013 per l’anno 2021 e 2.690.000 a decorrere dal 2022.
Il dibattito
Fossil Free resta l’obiettivo. Per Chiara Minelli (Rete civica) alla Cva programmare e realizzare le infrastrutture per la mobilità elettrica sia su rotaia che su gomma. «La mobilità sostenibile oggi si può stimare al 10% degli spostamenti. La Valle d’Aosta ha un numero di patentati pari al 79,4 della popolazione, un eccesso di motorizzazione privata, due veicoli a famiglia, e un trasporto pubblico che utilizza esclusivamente carburanti fossili pari al 38% . Se saremo in grado di centrare l’obiettivo Fossil Free entro il 2040 avremmo già fatto un buon lavoro. Voteremo convintamente questa legge».
Solo contributi. Stefano Ferrero (Mouv’). «Nella legge la parola mobilità sostenibile non vuole dire altro che contributi. Non c’è nulla di male ma chiamatela con il suo nome. Non spacciatela come qualcosa di diverso. Il concetto di mobilità è un poco più ampio». E’ una legge futuribile.
Per Flavio Peinetti (Uv) è riduttivo parlare solo di «legge contributiva. E’ una normativa che è modulabile, implementabile, futuribile che prende in considerazione anche i veicoli ad idrogeno».
Punti di vista
Le buone idee non hanno colore. Luciano Mossa (M5S). «E’ necessario incominciare da qualche parte. Non è un punto di arrivo ma di partenza. I dati evidenziano che in assenza di sforzi non ci saranno i risultati desiderati. L’obiettivo di incentivare l’acquisto di mezzi meno inquinanti è encomiabile. Tuttavia l’obiettivo cardine è quello di invogliare i cittadini a non utilizzare la propria auto. Dobbiamo pensare a un sistema di trasporto pubblico efficiente e capillare, puntare alle piste ciclabili. Per noi se un’idea è buona non ha colori. Per il bene dei cittadini si può lavorare insieme senza bandiere».
Mera sostituzione di 300 auto. Invita a prendere in considerazione «un sistema di car sharing per i dipendenti regionali» Roberto Cognetta (Mouv’). E’ ironico il consigliere. «Nel capoluogo le piste ciclabili sono in alto mare. Così come lasciano a desiderare i trasporti pubblici in città e nel resto della regione. Il treno non c’è, le colonnine per la ricarica elettrica non ci sono. Pensate di risolvere tutto con la sostituzione di trecento auto su un parco circolante di 200 mila? C’è qualcosa che non va».
Ambientalismo da salotto. Così Daria Pulz (Adu). «Non è una legge che ci farà rivoluzionare il nostro modo di spostarci. La seconda parte non può che sconcertarci. Si torna al vecchio: all’irrigazione a pioggia di soldi pubblici. Contributi che hanno impedito alla Valle d’Aosta di crescere. I nuovi adepti del regime (leggi Rc) si sono affrettati a dire che non è una legge sociale ma per l’ambiente. Questo è ambientalismo da salotto». Annuncia l’astensione.
Limita le emissioni climalteranti. Perluigi Marquis (Stella alpina). «E’ un provvedimento che dà risposte alle emissioni climalteranti. Si incardina sulle strategie europee e tiene conto del Piano trasporti regionale. In Valle d’Aosta non siamo all’anno zero. Bisogna tenere conto che in Valle d’Aosta, territorio di montagna, la gente non potrà abbandonare il trasporto su gomma. Sbagliato mortificare questa normativa».
Altri interventi
Nessun boicotaggio. Messo toppe. Luca Distort (Lega). «Non si tratta di boicottare questa legge. Nell’animo di tutti c’era la sana ambizione di andare verso una mobilità sostenibile. In Commissione gli esperti ci hanno fatto capire che eravamo distanti dall’intendimento di legge sulla mobilità sostenibile. Persone insigni ci hanno detto che tutto era da reimpostare. Sono stati inascoltati. Sono troppe le lacune per poterla chiamare legge di mobilità sostenibile. Gli emendamenti che avevamo proposto sull’impianto erano solo toppe. E li abbiamo ritirati.
E’ una questione di onestà intellettuale». Il collega Andrea Manfrin la chiama «legge di salvataggio della maggioranza. Questa ha preso estrema importanza il 3 giugno scorso quando la maggioranza si è arricchita di due persone». Lancia una frecciata ai grillini e scandisce «questa legge è un esempio di baratto amministrativo». Stefano Aggravi preannuncia un ordine del giorno sul potenziamento della rete del gas metano.
Claudio Restano (Misto). «Nel testo manca la programmazione urbanistica. La legge necessitava di tempi più lunghi nella stesura. E’ una norma che si limita a contributi». No a prescindere.
Alessandro Nogara (Av). «A noi pare di aver fatto un discreto lavoro. Potevamo ancora parlare per mesi in Commissione ma il risultato in aula non sarebbe cambiato. Abbiamo sempre parlato di una legge pro-ambiente e non per dare soldi a qualcuno. Proviamo a dare le prime risposte. Sarà pure una goccia nell’oceano ma noi vogliamo cominciare».
(danila chenal)