‘ndrangheta Aosta, parla l’ex segretaria Donatella D’Anna: scoperto e denunciato appalti dal 2015
«Ho scoperto cose strane e lo ho denunciate nel 2015, poi sono stata fatta fuori». Lo dice a newsvda.it. Eloisa Donatella D’Anna, all’epoca dei fatti segretario del Comune di Aosta.
Era il 2015, neo sindaco era Fulvio Centoz, e la D’Anna appena arrivata in segreteria iniziò a controllare le carte. Fece il suo lavoro, insomma. Da quel momento, però, un inferno. Fino alla decadenza avvenuta ad agosto dello stesso anno. «Mi fecero fuori, davo fastidio», denuncia l’ex segretaria.
«In soli 60 giorni forse ho toccato cose che non avrei dovuto – dice D’Anna -. Appalti, ma anche altro. A oggi non so neanche bene cosa possa aver sollevato tutto quel putiferio intorno a me. Basta guardare gli articoli dei giornali – 80 – per rendersi conto del can can intorno al semplice funzionario quale ero. Evidentemente c’era qualcosa di più grosso, che io in qualche stavo sollevando».
Mafia negli appalti: la Regione avvertì il sindaco di Aosta
Un articolo pubblicato oggi, lunedì 30 settembre, dal Corriere della Sera (Corriere Torino) a firma di Massimiliano Nerozzi riporta a galla una vicenda poco chiara.
Era la mattina del 29 giugno giugno 2015 e la Commissione indipendente di valutazione delle performance dei dirigenti locali della Rava riceve il sindaco, Fulvio Centoz e l’allora segretaria comunale, D’Anna. «Adesso avete il mandato, che è quello di eliminare la mafia dagli appalti del Comune di Aosta e di eliminare i privilegi dei dirigenti», avrebbe detto il presidente della Commissione, Roberto Confalonieri. D’Anna conferma e ricorda che «la riunione durò circa 2o minuti e non fu fatto un verbale».
D’Anna è stata sentita come persona informata sui fatti dal pm della Dda di Torino, Stefano Castellani che conduce l’inchiesta Geenna insieme al collega Valerio Longi. L’ex segretaria ha spiegato agli investigatori molte cose strane, nell’intreccio tra affari e istituzioni, a testimonianza che in Valle la situazione era nota alla stessa politica ben prima che intervenisse la magistratura quattro anni dopo con gli arresti dell’operazione Geenna effettuati dai carabinieri.
«E’ dal 2015 che denuncio queste cose – dice D’Anna -. Tutta la documentazione è stata portata alla procura della Repubblica di Aosta. Non solo, anche Corte dei Conti e Anac sono state interessate. Sembra, però, che nessuno mi diede retta».
Gli arresti di Geenna
Con l’operazione Geenna di 8 mesi fa qualcosa sembra essersi mosso. Parliamo di ‘ndrangheta, seconda l’accusa. «Sindaco e vice mi dissero che Marco Sorbara (ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ndr) era una persona poco pulita – dichiarò D’Anna agli inquirenti». Poi i dubbi sugli appalti per il servizio di sgombero neve: «lotti assegnati a misura per un importo sotto la soglia dei 40 mila euro per non far scattare l’obbligo della gara, salvo poi integrare l’importo a fine stagione», dichiarò D’Anna.
Inchiesta chiusa?
«Non credo sia chiusa l’inchiesta – commenta Eloisa Donatella D’Anna -, penso che sia stato sollevato il coperchio. Ripeto: in poco più di due mesi forse ho scoperto ciò che non avrei dovuto. Sicuramente non mi sono fatta degli amici tra i dirigenti, visto che ho portato a galla alcuni loro privilegi».
Eloisa D’Anna fu nominata nel ruolo di segretaria dal neo sindaco Fulvio Centoz. «Ruolo di fiducia – ricorda l’ex segretaria -, mi disse che si fidava solo di me e mi voleva ad Aosta. Accettai. Ma poi fui scaricata, fui usata. Forse perché Centoz aveva l’interesse a mantenere la poltrona, o forse per altri motivi. Sta di fatto che il sindaco si è volatilizzato».
D’Anna: chiedo giustizia
Dopo una transazione e la riammissione nell’albo dei segretari, oggi Eloisa Donatella D’Anna è segretaria comunale a Chatillon e Saint-Vincent. «Due comuni stimolanti», sottolinea. C’è un però che fa pensare che la vicenda non finirà qui. «Chiedo sia fatta giustizia, perché io ho pagato un prezzo troppo alto solo per aver fatto il mio dovere. Per il momento, chiedo il rimborso delle spese legali che ho sostenuto (60 mila euro, ndr), poi vedremo il da farsi».
(luca mercanti)