Alpinismo: spedizione italo-svizzera alla conquista delle vette dell’Himalaya
Alla conquista delle vette dell’Himalaya.
E’ partita oggi, 2 settembre, la spedizione in Nepal “fuori dagli schemi” della cordata italo svizzera formata da Marco Camandona, François Cazzanelli, Emrik Favre, Francesco Ratti e Andreas Steindl.
Gli alpinisti e guide alpine, legati da una profonda amicizia e stima reciproca, affronteranno due vette Himalayane estremamente complesse con caratteristiche tecniche notevolmente differenti: il Manaslu (ottava montagna più alta del mondo con i suoi 8.163 metri) e il Pangpoche (6.620 metri), che risulta, ad oggi, ancora inviolato.
Importante valore aggiunto per la squadra è dato dalla presenza di Marco Camandona, alpinista di grande esperienza con all’attivo 8 ottomila senza ossigeno e 5 “Seven Summits”.
Camandona – 8 ottomila all’attivo senza ossigeno e 5 “Seven Summits” ritorna sul Manaslu dopo il tentativo di vetta del 1996, quando, a soli 25 anni, arrivò a 7.800 metri.
Il primo obiettivo della spedizione è di tentare la vetta del Pangpoche, in totale stile alpino, utilizzando come campo base il villaggio di Samagoan che si trova a una quota di 3.800 metri. Questa ascesa sarà un’importante tappa di acclimamento per il prosieguo della spedizione.
Il secondo obiettivo, in ordine di tempo, è il Manaslu che la cordata vuole affrontare per due pareti: tramite la via Hajzer Kukuczka del 1986 sul versante nord-est che attualmente risulta non ripetuta; e tentando una salita in velocità sulla via classica, puntando a battere il record di velocità stabilito il 25 settembre 2014 da Andrzej Leszek Bargiel, alpinista polacco che partito dal campo base raggiunse la vetta e fece ritorno in sole 21 ore e 14 minuti.
Grazie ad un collegamento satellitare, la spedizione potrà essere seguita sulle pagine social di Facebook di Camandona, Cazzanelli e Favre con news, foto ed aggiornamenti.
(re.newsvda.it)