Lupo, attacchi dimezzati e un disegno di legge che apre la strada agli abbattimenti
La giunta ha approvato un disegno di legge che, previo parere dell'Ispra, autorizza il prelievo, la cattura e l'eventuale uccisione del lupo.
Lupo, attacchi dimezzati e un disegno di legge che apre la strada agli abbattimenti.
Un disegno di legge sulle misure di prevenzione e di intervento per la specie lupo.
Ma attenzione, non significa che gli abbattimenti del lupo sono ammessi.
La Giunta ha approvato oggi il disegno di legge che fa strada all’ipotesi dell’abbattimento del lupo cosiddetto ‘confidente’, «ma solo come ultima ratio – ha commentato l’assessore all’Ambiente Albert Chatrian e solo dopo il parere dell’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra.
Cosa dice il disegno di legge
Nello specifico sono previste l’autorizzazione per il prelievo, la cattura e l’eventuale uccisione del lupo, per assicurare la coesistenza degli animali predatori con l’allevamento tradizionale di montagna e per prevenire danni gravi alle colture, all’allevamento, ai boschi, alle acque ecc…
«Si tratta di uno strumento necessario, di prevenzione e di intervento in caso di conflitti tra uomo e lupo oltre che di conservazione e gestione dell’agricoltura tradizionale di montagna – ha precisato l’assessore all’Ambiente Albert Chatrian -.
In questi otto mesi non abbiamo né nascosto né sottovalutato nulla e dimostrazione è anche il nostro impegno nel progetto Wolf Alps in seno al Programma europeo Life + Natura 2014/2020 che coinvolge diversi Paesi Alpini e in cinque anni mette a disposizione 485 mila euro, per il 60% concessi dallUnione Europea».
Secondo quanto spiegato dall’assessore, in caso di situazioni di criticità insuperabili – previo il parere dell’Ispra, il presidente della Regione e l’assessore all’Ambiente potranno autorizzare in prelievo del lupo – la cattura in prima battuta e solo successivamente, se sarà valutato come necessario – l’abbattimento.
Problema lupo in tutto l’arco alpino
Il problema è per tutto l’arco alpino, tanto che Trento e Bolzano hanno già provveduto a un intervento legislativo giudicato corretto anche dalla Corte Costituzionale che ha stabilito «che la disciplina provinciale rientri nell’ambito delle competenze legislative statutariamente affidate alle due province autonome, che coincidono con quelle statutariamente attribuite alla nostra regione» – ha precisato l’assessore Chatrian.
Lupo in Valle: i dati
Secondo quanto riferito dal comandante del Corpo Forestale Luca Dovigo,«sono 30-60 i lupi presenti in Valle in questo momento, concentrati in 5-6 branchi e distribuiti uniformemente sul territorio regionale.
«La compresenza lupo-ungulati non ha subito variazioni significativi, tali da giustificare una correlazione – ha commentato il dottor Dovigo -.
Diverso è il discorso per gli animali domestici; a oggi sono una sessantina i capi predati tra ovini, caprini e bovini, rispetto ai 150 dell’anno precedente.
Di «dati sui quali abbiamo una certezza scientifica, frutto di attento monitoraggio e verifica» ha parlato il coordinatore del Dipartimento Risorse Naturali e Corpo Forestale Flavio Vertui – che ha ricordato anche l’attività di analisi sui campioni biologici prelevati per le analisi di tipo genetico post predazione, e ha altresì ricordato la grande mobilità del lupo e la necessità di proseguire una campagna di informazione per la popolazione».
Il comandante Dovigo ha anche ricordato l’incessante lavoro delle stazioni forestali, nei monitoraggi ma anche negli interventi post predazione e nella raccolta di testimonianze orali, invitando, in caso di avvistamenti o dubbi, a comporre il numero 1515.
Nella foto in alto, da destra, l’assessore all’Ambiente Albert Chatrian, il coordiatore del Dipartimento Risorse Naturali e Corpo Forestale Flavio Vertui e il comandante del Corpo Forestale Luca Dovigo.
(cinzia timpano)