Quartiere Cogne: case popolari occupate, si va verso la soluzione
Sindaco, polizia locale e assistente sociale si sono recati nei due appartamenti delle Case Gazzera per verificare la situazione. Le due famiglie con minori saranno dislocate nelle strutture di prima accoglienza di Aosta e Montjovet
Va verso la soluzione il caso riguardante l’occupazione abusiva di due alloggi al Quartiere Cogne.
A rivelare i passi avanti di una querelle che era approdata anche nel consiglio comunale di luglio è il sindaco Fulvio Centoz, che affida il suo pensiero ai social per fugare ogni dubbio.
Precisazione
Il primo cittadino precisa sulla propria pagina Facebook «prima che qualcuno travisi i fatti».
Secondo quanto ricostruito da Centoz, «da alcune settimane due famiglie stanno occupando abusivamente alloggi di edilizia popolare nel Quartiere Cogne – si legge nel post del sindaco -. La situazione non è tollerabile perché non si può occupare abusivamente alloggi pubblici».
Il caso, però, è particolare, in quanto «siamo in presenza di figli minori che devono essere tutelati».
La svolta
Per risolvere l’annoso problema, nella giornata di mercoledì «insieme alla Polizia locale e all’assistente sociale mi sono recato sul posto per capire meglio la situazione e per rappresentare a queste persone che la Regione, tramite l’assessorato alle Politiche sociali – sottolinea ancora il primo cittadino -, secondo le normative e seguendo tutti i canali ufficiali, ha trovato una sistemazione provvisoria nelle strutture di prima accoglienza di Aosta e Montjovet».
Insomma, la soluzione c’è, ma non riguarda l’assegnazione di appartamenti, come più volte ribadito anche dall’assessore comunale alle Politiche sociali, Luca Girasole, che aveva detto «no a corsie preferenziali».
«Servizi sociali»
«Si tratta di servizi sociali che servono per persone disagiate, prive di mezzi economici e senza una casa – specifica Centoz -. Nessuno ha quindi dato case popolari ad abusivi: non è consentito e non è possibile».
Stop alle voci quindi. «Ci siamo attivati per risolvere un problema sociale serio – conclude il primo cittadino -. Ciò consentirà di liberare al più presto le case occupate abusivamente, senza lasciare nessuno in mezzo alla strada grazie alla collaborazione di tutti».
Dopo questo passo «seguiranno le normali procedure – conclude l’assessore Girasole – e i nuclei faranno domanda per ottenere l’accesso all’emergenza abitativa. Toccherà poi alla commissione casa presieduta da un giudice decidere se concederla o meno».
(al.bi.)