Sanità: trattati 10 mila casi al Centro medicina di montagna dell’ospedale Parini di Aosta
Sta meglio Francesco Cassardo vittima il 20 luglio scorso di un incidente durante una discesa con gli sci nel Gasherbrum VII (Kakarorum) in Pakistan
«Francesco Cassardo, il medico torinese, vittima il 20 luglio scorso di un incidente durante una discesa con gli sci nel Gasherbrum VII (Kakarorum) in Pakistan, ricoverato all’ospedale Parini di Aosta nel Centro di medicina di montagna (10 mila casi trattati in 12 anni), sta meglio; le sue condizioni generali sono buone e potrebbe essere dimesso entro un mese». La notizia è arrivata questa mattina durante la conferenza stampa dell’Usl dove si è fatto il punto sull’attività del Centro di Medicina di montagna a dodici anni dall’inzio dell’attività del Centro.
Ad aggiornare sulle condizioni del paziente è stato Gianluca Iob, temporaneamente direttore della chirurgia vascolare, endovascolare e angiologica; è uno dei medici che fa parte dell’équipe multidisciplinare che lavora al Centro di Medicina di montagna; ne fanno parte , tra gli altri, neurologi, cardiologi, chirurghi vascolari, geriatri, anestesisti, rianimatori. Per Iob «esistono ancora delle criticità legate al congelamento degli arti superiori sulle quali stiamo lavorando».
Ha aggiunto Guido Giardini, responsabile del Centro di medicina di montagna e direttore della neurologia. «Nelle vicenda del collega torinese ci ha fatto particolarmente piacere la circostanza che il trasferimento al Centro del ”Parini” sia stato sollecitato dai colleghi medici dell’ospedale di Chamonix; dove Cassardo era stato trasferito al momento del ritorno in Europa; dove la medicina di montagna è di casa; in quell’ospedale con il quale abbiamo in atto una proficua collaborazione. E’ il segno palese della considerazione di cui il nostro Centro gode a livello internazionale».
I numeri
La vicenda di Francesco Cassardo è solo uno dei tanti casi di cui il Centro aostano si è fatto carico in dodici anni di attività intensa, che ha visto l’équipe degli specialisti aostani trattare oltre 10.000 casi; con una media di 120 pazienti annui prelevati in montagna dagli elicotteri. L’attività del Centr è finalizzata al trattamento di soggetti con patologie legate all’alta quota e al freddo; mal di montagna acuto, edema polmonare e cerebrale di alta quota, congelamenti; è destinato a guide alpine e alpinisti d’élite, sportivi agonistici e amatoriali; soggetti che a vario titolo progettino o svolgano attività a quote superiori ai 3.000 metri; soggetti con patologie croniche che si trovino a permanere al di sopra dei 2.000 metri.
Il Centro è in grado di soddisfare inoltre richieste di visite mediche (22,70 euro per il 1° livello e 46,15 per il II livello compresi test di ipossia da sforzo); i medici specialisti in medicina di montagna possono fornire anche consigli sanitari, organizzativi e dietetici, valutazioni specifiche per chi lavora o svolge attività sportive in alta quota. Per l’assessore Mauro Baccega «quella della medicina di montagna è sicuramente una delle tante eccellenze che può vantare l’ospedale valdostano Parini, non la sola. Per mantenere questo elevato livello di assistenza stiamo lavorando a livello governativo romano, per evitare di entrare in quel circolo vizioso di carenza di medici che incombe sul nostro Paese».
(alessandro camera)