Protocollo antiviolenza: la rete si espande e i reati sono in calo
Il pm Carlo Introvigne: «Io tengo particolarmente alle iniziative rivolte alla cittadinanza. È importante che passi il messaggio alla popolazione: noi (istituzioni ndr) ci siamo».
Il Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti della persona e della comunità familiare funziona; la rete si amplia e i reati sono in calo. Questa l’estrema sintesi del bilancio a un anno dalla firma del documento.
A “tirare le somme”, mercoledì sera nell’elegante salone Ducale del comune di Aosta, sono stati il commissario capo (capo della Squadra mobile della Questura) Eleonora Cognigni e il sostituto procuratore Carlo Introvigne (pm che si occupa dei reati contro la persona). «Il comune di Aosta è vicino alle istituzioni in campo e lo sarà sempre per combattere questo triste fenomeno», ha detto la vicesindaca del capoluogo regionale, Antonella Marcoz, facendo gli onori di casa.
Introvigne: «Importante avere fiducia nelle istituzioni»
Dopo aver ricordato che oggi, mercoledì 31 luglio, cade l’anniversario della firma del Protocollo, Introvigne ha precisato che il documento «non si è fermato alle indicazioni di principio. Periodicamente si è riunito il tavolo permanente per organizzarsi. Facciamo progetti e realizziamo eventi rivolti alla cittadinanza».
Secondo il pm, «ci sono due ambiti su cui il Protocollo si muove. Il primo è quello più ovvio: fare rete tra le istituzioni». La rete istituzionale garantita dal Protocollo, infatti, consente alla Procura di «dialogare più facilmente con enti diversi dalla polizia giudiziaria – ha spiegato Introvigne -. Grazie al Protocollo abbiamo un’interlocuzione anche con le scuole e i servizi sociali. Si riesce a mettere insieme le informazioni e ad agire in modo proattivo e sinergico». Insomma, per il sostituto procuratore «da quando c’è il Protocollo, il dialogo è più snello, efficace e rapido».
Per quanto riguarda il secondo aspetto, il pm ha precisato: «Io tengo particolarmente alle iniziative rivolte alla cittadinanza. È importante che passi il messaggio alla popolazione: noi (istituzioni ndr) ci siamo». Ogni ente con le proprie competenze, «siamo pronti a metterci al servizio dei cittadini. Chi si sente una potenziale vittima o ritiene di essere vittima, o chi ha notizia di vittime (persone di ogni età e genere), deve sapere a chi rivolgersi e che si può avere fiducia. Noi poi dobbiamo fare bene il nostro mestiere per dimostrare che hanno fatto bene». Per Introvigne, «una società che si fida delle istituzioni è una società più sicura».
Il pm ha poi ricordato un evento andato in scena a novembre a Palazzo regionale: «È stato l’evento più bello – ha commentato -. Abbiamo portato a palazzo circa trecento ragazzi per parlare di tematiche antiviolenza, del protocollo e della rete. Penso che abbiamo dato un po’ di fiducia nelle istruzioni ai giovani. I ragazzi erano entusiasti».
Cognigni: «Bilancio assolutamente positivo»
Ha parlato di un «bilancio assolutamente positivo» il capo della Squadra mobile Cognini, per poi aggiungere: «Sono soddisfatta di quanto raggiunto in un anno. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta che ci dà soddisfazione anche per lo spirito che ha accompagnato le varie riunioni. Mi occupo della Squadra mobile dal 2017 e nel primo mese abbiamo avuto tantissimi casi di violenza di genere. Piano piano» il fenomeno «è andato scemando».
Secondo il commissario capo è importante «parlare di questo fenomeno e diffondere informazioni utili per la prevenzione». Dal 2017 a oggi, «ho visto un calo dei casi di violenza in generale. I dati parlano di un risultato positivo. Questo mi fa pensare che pian piano, una serie di iniziative ha contribuito a far crescere la consapevolezza di questi reati». Infatti, «serve conoscere un fenomeno per combatterlo».
Cognigni ha poi evidenziato il fatto che prima che un caso arrivi davanti al pm, è fondamentale che la vittima si renda conto della situazione che sta vivendo. «Parlarne prima, fa bene. – ha concluso -. Fare prevenzione significa anche parlarne. I casi sono calati vertiginosamente. Per il futuro abbiamo tantissime iniziative da organizzare. Fare rete serve e speriamo che questa diventi sempre più forte».
La “new entry”
Oltre al bilancio del primo un anno di attività, durante la conferenza stampa è stato anche ufficializzato l’ingresso nel tavolo permanente del Soroptimist International Club Valle d’Aosta. La presidente Manuela Zublena ha infatti sottoscritto il Protocollo.
Gli enti che hanno sottoscritto il documento sono: la Presidenza del Tribunale di Aosta, la Procura della Repubblica di Aosta, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di finanza, il Comando del Corpo forestale Valle d’Aosta, la Presidenza della regione, il Pronto soccorso dell’Ausl VdA, la Struttura servizi alla persona (Assessorato alla Sanità), il Dipartimento Sovraintendenza agli studi (Assessorato all’Istruzione), l’Ordine degli avvocati procuratori, il Centro donne contro la violenza, la consigliera regionale di parità e l’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta.
(f.d.)