Legambiente: basta tagli di alberi lungo la Dora
Ribatte il sindaco di Saint-Christophe: «la richiesta è dell'Enac per ragioni di sicurezza del volo e la ditta incaricata ha dovuto aprirsi una pista per raggiungere i luoghi»
Legambiente denuncia il disboscamento lungo le sponde della Dora Baltea nel tratto tra la Croix-Noire e l’aeroporto di Saint-Christophe. «Noi abbiamo a cuore il territorio. Gli alberi li piantiamo. Nel caso specifico la ditta incaricata del taglio richiesto dall’Enac non aveva modo di raggiungere il cantiere se non creandosi una pista». Replica così alla polemica sollevata da Legambiente il sindaco di Saint-Christophe Paolo Cheney, sindaco di Saint-Christophe.
La denuncia
Legambiente ha puntato il dito contro l’apertura nel bosco sulla riva che va dalla Croix-Noire verso l’aeroporto di una pista di circa tre metri di larghezza. Scrivono gli ambientalisti «il taglio richiesto dall’Enac già a fine gennaio 2018 avrebbe dovuto riguardare 400 metri circa di sponda; interessare solo le piante troppo alte, in parte adiacenti all’area aeroportuale stessa, in parte lungo la Dora. Invece si è cominciato ad abbattere partendo da oltre un chilometro di distanza. La ditta privata incaricata del lavoro ha chiesto e ottenuto di aprire una pista lungo la sponda, a partire dall’area sottostante il canile regionale, per raggiungere l’area dell’intervento con i propri mezzi; eppure esisteva un’altra possibilità di accesso, molto più vicina al cantiere. Gli atti che abbiamo letto non spiegano perché sia stata operata una scelta diversa, ma tant’è».
Denunciano. «Le alberature spondali sulla sinistra orografica della Dora, nel tratto da Villefranche alla Croix-Noire, sono drasticamente diminuite in due anni, per opera di sciagurate scelte amministrative. Nel 2018 abbiamo chiesto e ottenuto che le concessioni di taglio di boschi ripari appartenenti al Demanio Idrico Regionale fossero sospese fino all’approvazione di regole certe e trasparenti di concessione. Ora ci troviamo di fronte ad un caso diverso, ma la tendenza a bistrattare il patrimonio boschivo fluviale ci sembra identica».
Concludono. «La nostra Associazione ha lanciato, all’inizio di quest’anno, il progetto Dora in poi volto alla valorizzazione naturalistica, storico paesaggistica, turistica e ricreativa del nostro fiume; da sempre è stato percepito quasi esclusivamente come risorsa economica. L’idea ha una connotazione positiva e propositiva ha riscosso grande interesse. Ci chiediamo, però, fino a che punto sarà possibile realizzarla se le sponde del fiume continueranno ed essere deprivate del loro patrimonio boschivo; questo rappresenta un elemento centrale della sua bellezza e godibilità».
(d.c.)