Affido minori, l’Associazione Genitori separati chiede di aprire una indagine
Aprire una indagine sull’affido dei minori in Valle d’Aosta. Lo chiede l’Associazione Genitori Separati della Valle d’Aosta.
La richiesta di aprire una indagine è stata inviata al presidente dei servizi sociali, all’assessore alle politiche sociali, al presidente della Regione, al presidente del Tribunale, al presidente del Tribunale per i minorenni, alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti.
L’Associazione Genitori Separati vuole sapere «se gli affidamenti disposti in comunità protette, nelle case famiglie e nelle singole famiglie della Valle d’Aosta o nelle strutture extra-regionali sono stati effettuati in regime di legittimità procedimentali».
L’Associazione chiede anche di verificare «se durante il periodo di collocamento dei minori sono stati individuati, incaricati e disposti i controlli e se sono stati redatti regolari verbali e conservati agli atti; se sono state verificate le congruità delle rette pagate dall’ente pubblico a tali strutture e se le stesse rendono pubblici i loro bilanci, gli operatori che seguono i minori, le loro professionalità e i programmi da loro messi in atto a tutela di questi minori sottratti alle famiglie di origine, temporaneamente o definitivamente, come nelle adozioni; se tali provvedimenti di collocazione extra-familiare dei minori siano stati realmente indispensabili e se sono state esperite – con la dovuta certificazione – altre vie per sostenere i genitori nello loro genitorialità ed evitare, nella stragrande maggioranza di casi, il drammatico distacco da entrambi i genitori o solo da uno; se sono state verificate le vere finalità di queste comunità e se sono state verificate a chi realmente tali strutture sono riconducibili; se, infine, ad oggi sono state rilevate criticità e come queste sono state risolte».
L’Associazione, alla luce dei fatti emersi dalle indagini presso le case famiglia della regione Emilia, chiede che le istituzioni a cui compete la tutela dei minori verifichino la correttezza della continua – e talvolta incomprensibile – sottrazione dei minori ai genitori per collocarli presso costose strutture sia ad Aosta che fuori regione sulle quali manca un continuo monitoraggio esterno.
«Dinnanzi ai continui dinieghi alla richiesta di trasparenza sia da parte dell’assessore alle Politiche sociali e della maggioranza regionale che, al contrario, esaltano la bontà degli operatori e dei loro dirigenti sia da parte dei diretti responsabili del servizio socio-sanitario stesso che, contra legem, rifiutano ai genitori l’accesso ai fascicoli dei propri figli, è obbligatoria una approfondita indagine da parte dei tribunali e della Corte dei Conti sulla legittimità e/o opportunità di questi provvedimenti, sulla gestione professionale delle strutture, sui costi e sui bilanci ed infine sulla correttezza dell’operato dei servizi sociali», tuona il presidente dell’Associazione, Ubaldo Valentini.
(re.newsvda.it)