Quartiere Cogne: alloggi occupati non danno «corsia preferenziale»
Il consiglio comunale di Aosta inizia a parlare della delicata questione della zona di Aosta che sarà poi al centro di ordine del giorno a fine lavori; duro l'assessore Luca Girasole
«Non deve passare il messaggio che occupando abusivamente gli alloggi si acceda a una corsia preferenziale». Incomincia con una presa di posizione dell’assessore con delega all’edilizia residenziale pubblica, Luca Girasole, la lunga trafila in consiglio comunale legata al Quartiere Cogne.
L’inizio è riservato alle due case occupate abusivamente, portate all’attenzione dell’assemblea da un’interrogazione di Carola Carpinello (Altra VdA) e un’interpellanza di Gianpaolo Fedi (Rete Civica).
«Situazione difficile»
«Siamo venuti a conoscenza della grave situazione in cui si trovano due famiglie aostane (emergenza abitativa, occupazione di alloggi vuoti non consoni con autodenuncia, dichiarazione da parte dell’Arer di distacco imminente dell’acqua potabile, richiesta più o meno esplicita al sindaco di emettere ordinanza di sgombero) – sottolinea Carola Carpinello – . È una situazione complicata, visto che ci sono dei minori e un nucleo non è nemmeno residente ad Aosta».
Carpinello ci va giù dura. «Mi pare una situazione indegna, perché una comunità può definirsi tale solo quando riesce a prendersi carico e cura delle parti più deboli e fragili – sottolinea la consigliera -. Inoltre, mi preme sottolineare come l’edilizia residenziale pubblica e l’emergenza abitativa non sono sullo stesso piano. Ovviamente hanno commesso un illecito e queste persone ne sono consce, ma non è a colpi di burocrazia che si risolvono queste cose: c’è un problema a monte che va affrontato con la Regione».
«Servono soluzioni diverse»
Rincara la dose Gianpaolo Fedi: «Abbiamo segnalato più volte la necessità di trovare soluzioni diverse, per avere un Quartiere Cogne differente, attraverso una nuova visione che non ne faccia più solo un dormitorio, ma che invece abbia servizi, manifestazioni e centri di aggregazione» spiega Fedi, che poi sposta l’attenzione su un altro argomento.
«Dobbiamo pensare a dislocare i casi di emergenza abitativa in diversi luoghi – dice -, non come accade ora, che ci sono tutti i casi problematici concentrati lì. Abbiamo comunque un problema se le case vuote vengono occupate: dobbiamo capire se si tratta della punta di un iceberg o se esistono altre situazioni non rese note».
«Stesse condizioni per tutti»
Risponde in maniera risoluta l’assessore Luca Girasole: «Per questa situazione ci comportiamo come faremmo per tutte le persone nelle medesime condizioni – esclama Girasole -; in nessun modo può passare il messaggio che occupando abusivamente degli alloggi si riesca a a ottenere una corsia preferenziale».
L’assessore si scaglia in maniera pesante: «Tutto questo non è ammissibile e va evitato, per rispetto di coloro che sono in difficoltà, ma che aspettano e non forzano proprietà altrui – evidenzia -. Probabilmente bisogna far passare il messaggio opposto: si può rendere più difficoltoso l’accesso, perché bisogna tutelare le esigenze del pubblico e di chi dimostra rispetto».
«Denunciati»
A dimostrazione della linea da intraprendere, Girasole ricorda che «i signori sono stati denunciati per invasione di edifici e danneggiamenti – rivela -, e si trovano un procedimento penale pendente. Ora noi possiamo verificare se esistano requisiti per una domanda di emergenza abitativa, ma sappiamo già che una famiglia non li ha. L’unica cosa che possiamo fare è indirizzare questi soggetti verso gli assistenti sociali della Regione».
Luca Girasole prova poi a rassicurare: «I due alloggi delle case Gazzera sono stati dichiarati inagibili e la situazione è monitorata per far sì che non si ripetano situazioni simili – continua -. Il gestore ha “murato” questi alloggi e si è provveduto a interrompere la fornitura di acqua potabile e di energia elettrica. Ora – conclude – stiamo valutando se alla luce della legge regionale 2/2013 il rilascio degli alloggi debba essere predisposto dal gestore o da sindaco tramite ordinanza: in ogni caso, ci premuriamo d’ora in poi di agire in maniera preventiva».
(alessandro bianchet)