Cogne scrive all’Agcom e a Mattarella: «cancellateci dalla sperimentazione 5G»
Il Comune di Cogne solleva dubbi sui rischi sanitari e ambientali in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi
Cogne chiede la cancellazione del proprio territorio dalla lista dei comuni che sperimentano il 5G.
Il sindaco Franco Allera mette nero su bianco le preoccupazioni sulla pericolosità della nuova tecnologia.
La lettera è indirizzata all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al presidente della Repubblica, al prefetto della Valle d’Aosta, al presidente del Consiglio dei ministri nonché ai ministri della salute, dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dell’interno.
La sperimentazione
Cogne, insieme a Bionaz e Perloz, è stata inserita, a sua insaputa e senza preventiva richiesta di autorizzazione, nella lista di 120 piccoli centri pilota per la futura rete 5G.
Sperimentazione che aveva sollevato già qualche perplessità in Consiglio Valle con un’interpellanza di Daria Pulz (Adu), con l’impegno dell’assessore all’ambiente Albert Chatrian a mantenere, in collaborazione con l’Arpa un costante controllo dei livelli delle radiazioni elettromagnetiche generate dalle diverse fonti come elettrodotti, impianti radio, televisivi, trasmissioni dati.
La presa di posizione di Cogne
Nella lettera del sindaco Franco Allera si evidenza che «il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici».
Onde dette anche millimetriche che comportano una «maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessita di un maggior numero di ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio».
La preoccupazione del sindaco dipende anche dal fatto che «le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di miglia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi».
Allera inoltre evidenza come «il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti della Commissione europea, affermando come il “5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche” ha evidenziato un chiaro segnale agli Stati membri sui pericoli socio-sanitari derivabili dall’attivazione ubiquitaria del 5G, confermando l’urgente necessità di un intervento normativo».
Per queste ragioni, tra le altre, per il fatto che al sindaco spetta spetta la responsabilità penale, civile, amministrativa di accertarsi delle conseguenze di ordine sanitario, e per il fatto che ad oggi «non è ancora stata avviata nessuna pratica per l’ottenimento di autorizzazione per la sperimentazione», oltre al fatto che Cogne è dotata di banda larga Inva alla quale se ne affiancherà una seconda di Openfiber e non rientra nei comuni tecncologicamente svantaggiati, Allera chiede la cancellazione.
Se l’istanza non venisse accolta il sindaco annuncia un’ordinanza sindacale di sospensione della sperimentazione del 5G «in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea».
(e.d.)