Aymavilles, Pompiod: incontro infuocato sulla discarica
Infuocato incontro, martedì sera ad Aymavilles, tra popolazione e assessore regionale all'ambiente Albert Chatrian, sulle preoccupazioni per il sito di stoccaggio
Aymavilles, la discarica di Pompiod al centro di un incontro infuocato.
Un incontro-scontro durato 3 ore, ieri sera, martedì 23 luglio, in una gremitissima biblioteca di Aymavilles, tra la popolazione, l’assessore regionale all’ambiente Albert Chatrian e alcuni rappresentanti dell’assessorato, dell’amministrazione comunale, dell’Arpa e del Corpo forestale valdostano, sul tema delicato della discarica per rifiuti inerti di Pompiod.
Un dibattito acceso, con commenti al vetriolo del pubblico, indetto dopo la raccolta firme del Comitato discarica Pompiod, sottoscritta da oltre mille persone e presentata alla Regione.
Dopo un primo confronto nel 2018, è riemersa quindi la preoccupazione degli abitanti, i quali nutrono ancora forti perplessità riguardo al sito di stoccaggio di rifiuti, che tra l’altro si trova «vicino ad abitazioni, meleti, vigneti, un magazzino di stagionatura delle fontine e un’area protetta dove vivono diversi tipi di pipistrello» è stato ribadito in sala.
Il dibattito
La discarica è gestita dal maggio 2018 dalla società Ulisse 2007 (subentrata alla Monte Bianco Spurghi) che possiede l’autorizzazione fino al 2027.
La sua messa in funzione è seguita a un lungo iter amministrativo, ben esemplificato da Chatrian: «nell’aprile del 2016 la Conferenza dei servizi ha dato parere favorevole al progetto della discarica, e le successive hanno accolto diverse deroghe e integrazioni: tutti i documenti sono stati approvati all’unanimità e nella piena trasparenza da tutti i soggetti coinvolti, comune di Aymavilles e Jovençan inclusi. I lavori si sono conclusi a fine 2017 e nel marzo 2018 la forestale ha dichiarato la conformità delle opere».
L’assessore ha poi elencato «i numeri, che non mentono mai, aggiornati al 19 luglio 2019, che possono far luce su alcuni dubbi della popolazione, la quale ha chiaramente lanciato il suo grido d’allarme. La media mensile di passaggi dei camion nel 2018 è di 1,5 al giorno e 31,5 al mese, mentre nel 2019 è di 48,14. La stazione forestale ha compiuto circa 18 controlli finora e non sono mai state riscontrate irregolarità».
«Io ci vivo vicino alla discarica! Non è vero che i camion sono così pochi!» ha detto indignato un abitante; «vengono a scaricare anche di notte, chissà perché? Cos’hanno da nascondere?» ha rincarato un altro.
Queste e molte altre accuse sono state lanciate dal pubblico, che spesso hanno obbligato i relatori a interrompere il discorso per richiamare all’ordine. «Siamo qui per affrontare il problema» ha ricordato Chatrian.
Una delle questioni più spinose sembra essere quella delle deroghe approvate dall’assessorato per accogliere in discarica rifiuti non inerti, «quasi la maggioranza leggendo le liste – ha affermato un membro del Comitato. – cosa che non avviene in altri comuni italiani. Come mai? Arrivano rifiuti da tutto il nord Italia, per quale motivo? Bisogna subito fare qualcosa perché tutto questo cessi immediatamente. In ballo c’è la salute di tutti i valdostani».
«Che benefici apporta la discarica alla comunità? – ha tuonato lapidaria una signora del pubblico, che tra l’altro non ha ricevuto risposta. – Qual è il volume d’affari che genera alla società privata che la gestisce? Dobbiamo tutelare la gente del posto, i veri imprenditori, quelli che fanno del bene al paese e che attirano i turisti!»
«Le deroghe sono state approvate seguendo appieno le normative comunitarie e con il parere favorevole dei tecnici – ha replicato Ines Mancuso, dirigente dell’assessorato Ambiente, risorse naturali e corpo forestale. – I rifiuti accolti a Pompiod sono analizzati visivamente, accompagnati da certificazioni che attestano la loro sicurezza e sottoposti a periodici campionamenti per rilevare eventuali inquinanti. Questa è la procedura di conferimento prevista dal decreto. Inoltre, essendo la discarica provvista di doppia impermeabilizzazione e di vasche di raccolta dei percolati, che provengono soprattutto da acqua piovana e vengono a loro volta smaltiti, la sicurezza è garantita».
«Alcuni rifiuti sono ammessi perché ci si basa su codici CER vecchi, ma si sta lavorando alla revisione delle relative linee guida e sicuramente, in futuro, ci saranno maggiori restrizioni» ha aggiunto Giovanni Agnesod, direttore generale di Arpa VdA, innescando una brusca reazione del pubblico: «quindi chi ci dice che quello che respiriamo e che va a finire sul territorio non sia pericoloso? Cosa dobbiamo fare finché queste non saranno modificate? Cosa dobbiamo fare con la polvere che si alza col vento e con l’odoraccio che si sente di continuo? Questa discarica non la vogliamo!».
«La stazione mobile di monitoraggio di Arpa ha rilevato dati del tutto rassicuranti – ha precisato Agnesod – Le misurazioni sulle emissioni e la qualità dell’aria fatte nel 2019, a gennaio, marzo e maggio, dicono che il livello di Pm10 (particolato fine) è di 12,3 microgrammi al metro cubo, quando il limite normativo annuale è di 40; quello del NO2 (biossido d’azoto) è ancora più basso, di 8 microgrammi al metro cubo, e questo è prodotto soprattutto dal traffico».
Le promesse
«Inseriremo quotidianamente sul nostro sito web i dati rilevati dalla stazione mobile ogni giorno, così come avviene per quelli delle stazioni fisse, così che tutti possano rendersi conto della situazione» ha promesso Agnesod, accompagnato da Chatrian che ha assicurato un percorso immediato rivolto alla più «totale trasparenza. Insieme a tutte le strutture competenti cercheremo, nelle prossime settimane, di avviare verifiche più puntuali. Se qualcuno riscontra anomalie o irregolarità è pregato, anche facendo video e fotografie, di segnalarcelo così da permetterci di prendere subito provvedimenti. Troveremo delle soluzioni».
«Ricordo che stiamo installando delle videocamere fisse per tenere sotto controllo la situazione» ha aggiunto la sindaca di Aymavilles Loredana Petey.
(nadine blanc)