Cogne Acciai Speciali: 5 milioni di euro per l’ambiente
I lavori per la realizzazione della nuova cappa di aspirazione verranno conclusi entro metà agosto
Cinque milioni di euro di investimento per dare alla città di Aosta un’aria più pulita. È il sunto del progetto della Cogne Acciai Speciali, iniziato nell’ottobre dello scorso anno e ormai in dirittura d’arrivo, con cui la storica azienda mettalmeccanica punta «ad azzerare le emissioni diffuse dal convertitore AOD», cioè dall’impianto da cui escono gli acciai speciali prodotti dall’industria metallurgica aostana.
L’impianto
Il nuovo impianto entrerà in funzione il 19 agosto, dopo che tra il 12 ed il 16 del mese saranno completate le attività di montaggio e i test a freddo.
Queste operazioni consentiranno ai 170 lavoratori del reparto acciaieria, colata continua e gestioni materie prime, di terminare le ferie (le 5 settimane necessarie agli ultimi lavori) e riprendere così l’attività.
I dati
I dati relativi all’importante operazione sono emersi nel corso di una visita guidata, andata in scena venerdì, che ha portato i giornalisti nel mastodontico cantiere.
Qui sono occupate 150 persone, tra interne ed esterne, che esattamente tra un mese arricchiranno lo stabilimento di una cappa di aspirazione dal peso di 60 tonnellate (il doppio di quella esistente che operava dal 1980), sospesa a 15 metri di altezza, su una superficie pari a quella di due campi da tennis e mezzo.
I lavori
Per posizionare la cappa, viene utilizzata una gru alta sessanta metri, struttura che ha creato non pochi problemi (e costi ), legati ai vincoli dettati dalla presenza dell’aeroporto regionale Corrado Gex.
«L’investimento – ha spiegato la responsabile per l’ambiente di CAS, Claudia Sacchetto – non ha nessun impatto produttivo, ma punta a creare le condizioni per intercettare le emissioni che escono dal convertitore AOD. L’obiettivo è quello di ridurre quindi a zero la fuoriuscita di fumo, per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria dentro e fuori dallo stabilimento».
Sul piano squisitamente tecnico «ci siamo trovati davanti a una serie di problemi complessi e difficili, a cominciare dal fatto di dover lavorare in un contesto con una struttura di un centinaio di anni – sottolinea l’ingegnere Matteo Diani, direttore impianti e manutenzione della Cogne».
Il risultato, però, è importante: «Abbiamo quadruplicato (da 123 a 500 metri quadrati) la superficie di aspirazione della cappa, triplicato il volume, così da portare da 11 a 35 secondi il tempo di permanenza dei gas all’interno – spiega ancora l’ingegnere -. Inoltre abbiamo quasi raddoppiato (da 2.8 a 4.7 metri) il diametro delle tubazioni di aspirazione».
Insomma, si tratta di «un progetto oneroso, ma importantissimo – conclude l’azienda -, che traduce il nostro impegno continuo verso la riduzione dell’impatto ambientale, attraverso l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili».
(alessandro camera)