Mobilità sostenibile: nel 2019, incentivi per 1,8 milioni ai cittadini
Il disegno di legge sarà portato all'attenzione del Consiglio Valle di fine luglio; astenuti in commissione M5S (manca una strategia complessiva), Lega, Mouv' e Gm (è atto d'imperio)
Via libera a maggioranza della terza e della quarta Commissione “Assetto del territorio” e “Sviluppo economico” al testo di legge, in 21 articoli, sulla mobilità sostenibile che prevede, tra l’altro, incentivi ai cittadini, per centrare l’obiettivo ”Fossil Fuel Free”. La legge potrà contare su 7,5 milioni di euro in tre anni di cui 1,8 milioni di euro per il 2019. I finanziamenti sono previsti per l’acquisto di auto elettriche ed auto ibride elettricche plug-in, scooter, biciclette e monopattini elettrici, colonnine di ricarica per privati e imprese. Il testo prevede finanziamenti ad hoc per i Comuni per incentivarli al rinnovo del parco auto. «Non togliamo fondi a né all’occupazione né allo sviluppo delle imprese (la denuncia è di Lega, Mouv’ e Gm); gli indirizzi di programmazione, quali il potenziamento delle piste ciclabibli, sono già finanziati in altri capitoli di spesa» spiega il presidente della quarta commissione Giovanni Barocco. La normativa andrà a integrare il Piano regionale trasporti. Incentivi regionali e statali sono cumulabili. Aggiunge: «fa specie la banalizzazione di una legge che favorisce la sostenibilità ambientale». Si sono astenuti i gruppi Lega VdA, Mouv’, M5S e Misto
I presidenti
«Il testo di legge approvato in Commissione – riferiscono i presidenti della terza e della quarta Commissione, Alessandro Nogara (Av) e Giovanni Barocco (Uv) – è il frutto di un lavoro di sintesi durato quasi un anno, avvenuto in Commissione; all’interno di un gruppo di lavoro che ha coinvolto consiglieri di maggioranza e di minoranza. È l’avvio di un percorso mirato al perseguimento di una Valle d’Aosta sostenibile; sempre più amica dell’ambiente, come deliberato dal Consiglio Valle con la strategia “Fossil Fuel Free”. Dai prossimi mesi, finalmente, i cittadini avranno accesso a incentivi che contribuiranno a innescare un processo virtuoso».
M5S, mancano strategie
«I componenti di maggioranza hanno frettolosamente licenziato una proposta di legge che stanzia molte risorse; ma non le indirizza in modo adeguato al fine di ottenere la riduzione delle emissioni clima-alteranti e del traffico». È il commento del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle. Spiegano i grillini. «Il nostro gruppo si è astenuto in quanto nel testo troppe decisioni importanti sono demandate alla Giunta; esautora il potere legislativo del Consiglio. Sono inoltre assenti una progettualità sul trasporto pubblico su gomma; indicazioni sull’intermodalità tra i vari tipi di trasporto. Mancano poi gli incentivi economici per la mobilità senza motore (bicicletta, pedonale, monopattino). Infine non ci sono iniziative significative sulla gestione del car-sharing e del car-pooling».
Lega, Mouv’ e Misto, atto d’imperio
«E’ estremamente riduttivo concludere così frettolosamente la fase di elaborazione del disegno di legge; ulteriori approfondimenti dei contenuti e il confronto con le categorie interessate avrebbero permesso di raggiungere un testo di legge esaustivo; degno degli obiettivi e delle finalità che si propone» scrivono i consiglieri. «Inoltre, solamente nel corso della riunione delle Commissioni, i gruppi sono venuti a conoscenza dell’intenzione di utilizzare circa 20 milioni di euro in 4 anni per finanziare questa iniziativa, che saranno tolti dai fondi destinati a favorire l’occupazione e lo sviluppo delle imprese e dagli ulteriori investimenti previsti per il potenziamento delle piste ciclabili». «Analizzando poi il testo che è stato presentato appare evidente che la principale categoria di veicoli soggetti a contributo sarà quella con fascia di prezzo maggiore, questo a tutto vantaggio delle fasce sociali con reddito più elevato».«La conclusione frettolosa dell’iter è motivata dall’esclusiva intenzione di raggiungere a tutti i costi il rispetto del punto di cronoprogramma imposto da Rete Civica quale “merce di scambio” per il sostegno all’attuale “maggioranza depotenziata».
(d.c.)