Confindustria VdA dice basta all’instabilità politica
Nel corso dell'assemblea 2019, il presidente Giancarlo Giachino non lesina critiche, ma propone tanti suggerimenti per la ripresa. Il presidente Antonio Fosson concede: «Per lavorare ci vuole stabilità»
Basta instabilità politica, misure per i giovani, incentivi per far tornare i cervelli in fuga, provvedimenti in materia di pensioni e incentivi per la stabilizzazione dei contratti.
Tira un po’ le orecchie, ma tende anche la mano il presidente Giancarlo Giachino nell’assemblea 2019 di Confindustria Valle d’Aosta, andata in scena nel pomeriggio di giovedì 18 luglio.
Preoccupazione per l’instabilità politica
Parte subito lancia in resta Giachino, esprimendo «preoccupazione» per la Valle d’Aosta che chi nasce oggi troverà «fra 20 anni». E il problema è legato «all’instabilità politica, che caratterizza da qualche anno la Regione» e alle conseguenti «non scelte».
Ricordate due figure imprenditoriali del calibro di Piero Enrietti e Giuliano Follioley, il presidente di Confindustria ha sottolineato la non appartenenza politica dell’associazione, ricordando come l’unica esigenza sia quella di «una Valle d’Aosta europea tecnologicamente avanzata», per la quale bisogna «mobilitare risorse pubbliche e private».
Tempo di agire
Secondo Giachino, però, «è tempo di agire», riaprendo «cantieri» e sostenendo i diversi settori produttivi, con la politica chiamata a «riappropriarsi del proprio primato per restituire sogni e visioni ai valdostani».
«Al servizio del territorio»
Per questa opera di rilancio Confindustria non si tira indietro e si propone di dimostrarsi «classe seria, preparata e competente» in grado di elaborare progetti da «sottoporre alla controparte», guadagnando il ruolo di «interlocutori molto credibili» al fine di far passare un messaggio: «L’impresa valdostana è al servizio del territorio».
Fattori di produzione di alto livello
Per ottenere una svolta, però, secondo Giancarlo Giachino, sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione e migliorare, a cominciare da un sistema formativo in cui l’associazione deve dare il proprio «contributo» per diffondere modelli «di cooperazione tra istituzioni formative e il mondo imprenditoriale».
Fuga dei giovani grande impoverimento
E lo scopo di investire in formazione si traduce nella task force da mettere in campo per evitare la «Grande Fuga» di giovani, che costituisce ormai «il fenomeno più grave di impoverimento e di spreco della Valle e del Paese».
I nostri giovani, infatti, «sono tornati a emigrare», il che può essere «un momento di crescita», ma bisogna far sì «che abbiano voglia di tornare». In realtà si parla di una vera e propria «fuga» con numeri che «non parlano di futuro» e con uno «spreco di competenze, energie ed entusiasmo».
Contratti
Un’altra battaglia da portare avanti, per Giancarlo Giachino, riguarda «la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato», per i quali Confindustria ha spinto e ottenuto «il rifinanziamento» degli incentivi.
A questa si va a unire una lotta per le pensioni: «Bbisogna pensare a soluzioni che consentano l’ingresso ai giovani nel mondo del lavoro», perché questo problema non può andare a «detrimento delle future generazioni».
Per dare una svolta, l’associazione punta al «ponte generazionale» e chiede «la presenza costante delle istituzioni», che deve farsi sentire soprattutto in materia di «burocrazia», perché bisogna arrivare ad avere «tempi rapidi e certi».
Ricerca e innovazione
L’ultima ricetta proposta dal presidente riguarda la necessità, per un «cambiamento duraturo», di investire su «ricerca e innovazione», puntando sull’apertura tra i vari attori in gioco, con un occhio di riguardo alla promozione di «una più stretta integrazione tra aree montane e metropolitane» per superare «i limiti» intrinseci alla nostra realtà.
Bertschy: «Lavoro sia punto di riferimento»
Accoglie critiche e suggerimenti l’assessore alle Politiche sociali, Luigi Bertschy, che ringrazia Confindustria per l’ampia disponibilità e per «non aver lesinato critiche» e chiede che ognuno «torni a fare il suo lavoro, per rendere efficace il confronto tra le parti», con le associazioni a «stimolare la politica» e la stessa ad «ascoltare con umiltà».
La crescita va inseguita e Bertschy sottolinea come il Governo regionale abbia «lavorato in questo senso, cercando di ripartire, senza nascondere i nostri errori».
Sul tema giovani, l’assessore evidenzia come non si debba aver paura di quelli «che escono, ma di quelli che scappano» evidenziando come bisogna «preparare loro il rientro».
Luigi Bertschy non nega «il periodo di difficoltà», ma dichiara conclusa «l’epoca delle azioni spot e tampone» a vantaggio di «azioni strategiche», che passino per l’aggiornamento del Piano dei trasporti e delle Politiche del lavoro.
Trasporti
E proprio in tema trasporti, l’assessore ricorda «per fortuna» gli investimenti nel settore tecnologico (700 km di fibra ndr.), che vanno a tamponare «un’autostrada troppo cara», per la quale «abbiamo aperto un confronto a livello nazionale».
Testolin: «Sgravi fiscali segnale di attenzione»
Cambia orizzonte l’assessore alle Attvitià produttive, Renzo Testolin, che ricorda il confronto con le varie associazioni per «dare risposte concrete» ed evidenzia i provvedimenti sugli sgravi fiscali «forse non sufficienti, ma che testimoniano attenzione», il sostegno dato da «mutui a tasso agevolato» e le azioni atte a «snellire le istruttorie», che portano a incontrare difficoltà anche «nella pubblica amministrazione».
Fosson: «Ci vuole stabilità politica»
Chiosa con poche parole il presidente della Giunta, Antonio Fosson, che sottolinea come «di fronte alla gravità del periodo, abbiamo trovato capacità di lavoro».
Evidenziati gli incontri romani su «concessioni autostradali e rischio di chiusura del Tunnel del Monte Bianco», il presidente fa una sorta di mea culpa: «Per lavorare ci vuole stabilità politica – conclude – e per farlo mettiamo in un angolo alcune convinzioni personali».
(alessandro bianchet)