Mutui sulla prima casa: nel 2019, già 125 domande a Finaosta
L'assessore Borrello, dopo avere ricordato che «le 158 domande presentate nel 2017 sono tutte state finanziate» ha detto che «le 513 domande proposte nel 2018 verranno finanziate con oltre oltre 30 milioni di nuove risorse immesse nel Fondo di rotazione».
«Stiamo cercando di dare una scossa all’edilizia privata». Parole pronunciate dall’assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, nella replica all’interpellanza proposta da Elso Gérandin sulla sempre attuale questione dei mutui sulla prima casa.
Puntuali e dettagliate le domande di Gérandin all’assessore: «Quante risorse umane sono utilizzate attualmente all’ufficio regionale mutui e quante sono eventualmente previste a rinforzo con il nuovo piano appena approvato». E ancora. «Se per gestire l’attuale situazione per istruire ed evadere le pratiche giacenti – ha chiesto il consigliere – si pensa a eventuali collaborazioni esterne, e, infine quando e con quante risorse si pensa di ripristinare la disponibilità economiche dei fondi a rotazione Finaosta».
Puntuali anche le risposte dell’assessore Borrello. «Le risorse umane dell’ufficio mutui sono attualmente costituite da 2 impiegati e 5 tecnici e abbiamo previsto di aumentare la dotazione – ha detto Borrello – con l’aggiunta di 1 impiegato e 2 tenici. E’ previsto un periodo di formazione del personale in servizio, mentre Inva lavorerà sull’aggiornamento dei sistemi informatici». Circa le risorse finanziarie, Borrello, dopo avere ricordato che «le 158 domande presentate nel 2017 sono tutte state finanziate» ha detto che «le 513 domande proposte nel 2018 verranno finanziate con oltre oltre 30 milioni di nuove risorse immesse nel Fondo di rotazione. Nell’anno in corso – ha concluso l’assessore alle opere pubbliche – le domande presentate al momento sono 125».
Non è apparso entusiasta delle risposte il consigliere Gérandin, ma ha ammesso che «finalmente qualcosa si muove». L’esponente di Mouv’ ha ammonito l’assessore «a stare attento quando si utilizza una azienda “in house” come Inva. Non è la panacea di tutti i mali. I milioni stanziati per finanziare le domande finora giacenti li riteniamo insufficienti».
(a.c.)