Corruzione a Valtournenche: chiesto il rinvio a giudizio per i 18 indagati nell’inchiesta “Do ut des”
L'indagine si basa su appalti pubblici addomesticati, conditi da concussione, corruzione, abuso d’ufficio, falso e turbata libertà della procedura di scelta del contraente. Il tutto con cuore del “malaffare” individuato a Valtournenche, con varie ramificazioni
Il pm Luca Ceccanti ha chiesto il rinvio a giudizio per i diciotto indagati nell’ambito dell’inchiesta “Do ut des”.
L‘indagine si basa su appalti pubblici addomesticati, conditi da concussione, corruzione, abuso d’ufficio, falso e turbata libertà della procedura di scelta del contraente. Il tutto con cuore del “malaffare” individuato a Valtournenche, con varie ramificazioni, e fulcro dell’inchiesta – secondo l’accusa – Fabio Chiavazza, 49 anni, geometra residente a Challand-Saint-Victor, responsabile dell’ufficio tecnico di Valtournenche dal 2016 ai primi mesi del 2018 e in precedenza a Saint-Pierre.
Un anno e mezzo di indagini è stato trasformato dagli inquirenti in 12 mila pagine. I diciotto indagati – a vario titolo – sono: Fabio Chiavazza; Cristina Camaschella, dipendente comunale; Loreno Vuillermin (68), Renza Dondeynaz (64) e il figlio Ivan (45), soci dell’impresa Edilvu di Challand-Saint-Victor; Federico Maquignaz (52) ad e presidente della Cervino spa; gli ingegneri Corrado Trasino (54) di Saint-Christophe, Giuseppe Zinghinì (41) di Aosta, Adriano Passalenti (43) di Saint-Nicolas (funzionario Anas); i professionisti Stefano Rossi (54) di Piacenza e Rosario Andrea Benincasa di Caravacio (41) di Torino; Nicolò Bertini, dell’impresa Bertini Aosta srl di Issogne; gli architetti Ezio Alliod (58) di Verrès e Marco Zavattaro (48) di Quart; Stefano Trussardi, artigiano della bassa Valle; Enrico Giovanni Vigna (64) di Quincinetto, au Ivies; Ivan Voyat (52) di Gressan, au Edilvi costruzioni, Luca Frutaz (44) di Saint-Pierre, amministratore della Chenevier spa.
Le ipotesi di reato vanno, a vario titolo, dalla corruzione alla concussione, dall’abuso d’ufficio alla turbata libertà di scelta del contraente fino all’abuso edilizio.
In foto (d’archivio), il pm Luca Ceccanti.
(f.d.)