Ingegnere reso invalido dalla caduta di un masso: tutti assolti perché il fatto «non costituisce reato»
Michel Chabod è stato risarcito con un milione 200 mila euro dalla Regione e dal comune
Tutti assolti perché «il fatto non costituisce reato». Il giudice Marco Tornatore ha assolto tutti gli imputati nell’ambito del processo relativo alla caduta di una masso che nel 2011 ferì – rendendolo invalido – l’ingegnere di Valsavarenche Michel Chabod. Chabod, che all’epoca aveva 34 anni, stava viaggiando a bordo della sua fiat sedici quando è stato travolto da un masso sulla strada per Villeneuve.
Alla sbarra, con l’accusa di concorso in disastro colposo, il progettista della strada su cui crollò il masso, Luciano David, l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, l’ex sindaco Roberta Quattrocchio, l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici Carlo Berthod, Gabriele Gianni (77) e Anna De Santis (49), rispettivamente proprietario e affittuaria del terreno da cui si staccò il masso.
Nel luglio scorso Regione e Comune avevano risarcito Chabod con un milione e 200 mila euro; i familiari e Assotrasporti avevano revocato la loro costituzione a parte civile e il giudice monocratico aveva dichiarato estinto il reato di lesioni.
Nella mattinata di venerdì 28 giugno, dopo la requisitoria del pm Eugenia Menichetti, sono andate in scena le arringhe dei difensori. Intorno alle 12.15, il giudice si è poi ritirato in camera di consiglio. Alle 13, il giudice ha pronunciato in aula la sentenza. Tornatore sembrerebbe aver accolto la tesi secondo cui il disastro si è verificato, tuttavia mancherebbe l’elemento soggettivo della fattispecie di reato contestata; la colpa. Le motivazioni della pronuncia sono attese entro 90 giorni.
Dopo otto anni, si conclude – almeno in primo grado – il processo.
(f.d.)