Aosta: ritrovato cadavere in uno scantinato al quartiere Cogne
Secondo i primi accertamenti sarebbe da escludere la morte violenta; si tratta di un uomo sulla cinquantina
Un cadavere di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, è stato ritrovato oggi in uno scantinato di uno stabile in via Polio Salimbeni al civico 8/12, ad Aosta, nel quartiere Cogne.
Da fonti investigative si apprende che il soggetto risulta irriconoscibile. Il cadavere era riverso al suolo e bloccava dall’interno la porta della cantina.
Gli elementi raccolti fino ad ora dai Carabinieri porterebbero ad escludere una morte violenta. Dovrebbe trattarsi di un maschio sui 50 anni. Il corpo è stato portato al cimitero di Aosta, dove è atteso l’arrivo del medico legale per ulteriori accertamenti sulle cause del decesso.
«Sentivamo un odore fortissimo da quattro giorni – spiega Giovanni Nardone, uno degli abitanti della palazzina di fronte al civico 8/12 -. Abbiamo fatto la segnalazione all’Arer ma non ci hanno calcolato. Oggi sono arrivate le signore delle pulizie e abbiamo fatto un’altra segnalazione. Questa mattina – continua l’uomo – sono arrivati due funzionari dell’Arer e i Vigili del fuoco». I Vvf hanno quindi individuato la fonte dell’odore in una cantina che, secondo quanto riferisce l’assessore comunale Luca Girasole (presente sul posto e in continuo contatto telefonico con l’Arer) era sfitta. All’interno del locale, i pompieri hanno quindi rivenuto il cadavere.
«In base alla verifica sommaria effettuata dall’Arer – spiega l’assessore Girasole -, non dovrebbe trattarsi di qualcuno che abita nell’edificio». All’appello, infatti, mancava solo un signore sull’ottantina che, secondo alcuni residenti, «non si vede da mesi». Dagli accertamenti però, è emerso che l’anziano è ricoverato in ospedale.
La situazione al Quartiere Cogne «è drammatica»
Sul posto sono rapidamente giunti di Carabinieri, che hanno delimitato la zona. Sui balconi delle palazzine Giachetti tanti volti curiosi. Qualcuno preoccupato.
È sempre Nardone a farsi portavoce dei residenti. «Qui c’è tanto traffico (di droga ndr) e ci sono tossici. Per me potrebbe essere un tossico», dice riferendosi all’episodio odierno. Aggiunge: «La zona è degredata. Qui c’è poco controllo. Noi aspettiamo l’installazione delle telecamere. Io ne ho dovuta mettere una che punta sulla mia auto dopo che, alla vigilia di Natale, mi hanno tagliato le gomme».
Alla sua voce fa eco quella di un altro residente (che preferisce restare anonimo): «La situazione è drammatica. Una volta mi stavano per entrare in casa con un piede di porco mentre dormivo. Ho chiamato l’Arer, ma non è intervenuto. Alla fine ho dovuto cambiare dovuto mettere io una porta blindata».
Girasole: «Qualche problema c’è, ma non è vero che qui fa tutto schifo»
Sulla situazione del Quartiere Cogne – uno dei punti principali trattati dal Comitato ordine e sicurezza pubblica che si è riunito in piazza Deffeyes ieri – prende posizione anche Girasole: «È indubbio che ci sia un problema di tipo sociale che deriva dal fatto che se si concentrano realtà fragili nello stesso contesto, è molto più facile che questo possa sfociare in questioni molto più gravi. Diverso è se si riesce a dislocarle».
L’assessore comunale alza poi il tiro: «Non è vero che qui fa tutto schifo. Sarà perché ci sono cresciuto io (nel Quartiere Cogne ndr), c’ho lavorato fino all’anno scorso, mia madre vive qui e tutti i giorni guarda i miei figli. Sicuramente qualche problema c’è. C’è tanto da fare, è vero».
(federico donato)