Courmayeur in lutto: è morto Samuele Vuiller, anima e memoria del paese
I funerali domani, martedì 18 giugno, nella chiesa parrocchiale di San Pantaleone, con partenza alle 14,30 dalla casa di Entrelevie.
Courmayeur in lutto: è morto Samuele Vuiller, anima, memoria e grande protagonista della storia e del presente della comunità.
Samuele Vuiller se ne è andato nella serata di ieri, domenica 16 giugno. Prezioso e lucido testimone dei cambiamenti del paese, negli ultimi anni aveva convissuto con difficili problemi di salute che non gli avevano però mai tolto il sorriso e, soprattutto, la volontà e la capacità di essere presente, attivo e protagonista in tanti aspetti della vita della comunità.
Per tanti anni ha suonato il clarinetto e ha fatto parte della banda musicale Courmayeur-La Salle di nel 2016 era diventato presidente onorario e tesoriere. Lo stesso incarico di tesoriere, Samuele Vuiller, continuava a portarlo avanti anche per gli Allevatori di Courmayeur, associazione che aveva presieduto per circa 30 anni.
Samuele Vuiller non aveva mai smesso di essere un pungolo per le attività del gruppo ANA del paese del cui direttivo faceva ancora parte come consigliere.
Il ricordo
Nato il 5 giugno del 1935, Samuele Vuiller aveva da poco compiuto 84 anni e ancora poche settimane fa era stato tra i relatori di un incontro organizzato dalla Biblioteca comunale dedicato alla storia dei toponimi di Courmayeur. «I toponimi sono sacri – aveva affermato aprendo il suo intervento -.; sono stati adoperati e tramandati per dei secoli dai nostri antenati, perciò vanno rispettati, adoperati e scritti nella loro esatta grafia. Rappresentano la nostra civiltà, la nostra cultura, le nostre tradizioni e il nostro modo di essere montanari e valdostani».
Samuele Vuiller rappresentava in modo insostituibile il “genius loci” di Courmayeur, ovvero quella volontà profonda di coniugare nel quotidiano la consapevolezza e l’orgoglio di una cultura rurale autentica perché vissuta in prima persona, con le sfide e le possibilità che l’evoluzione dei tempi aveva posto alla comunità.
Samuele Vuiller è stato un collaboratore instancabile de La Tsapletta, il periodico della Biblioteca comunale. Era un uomo unico nella sua semplicità, ma anche nella capacità di mettere la sua memoria, i suoi ricordi e i suoi saperi al servizio della sua inarrestabile curiosità per tutto ciò che di nuovo e innovativo incontrava e di cui, spesso, era capace di riconoscere il potenziale positivo, molto più di tanti giovani con cui non smetteva mai di dialogare.
«Ci mancherà un sacco e sarà sempre nei nostri cuori – dice Nathalie Donnet, giovane direttrice e docente della Banda musicale Courmayeur La Salle -. Samuele ha fatto parte della banda fin da giovane ed ha fatto parte del direttivo praticamente da sempre. Ultimamente diceva spesso di voler lasciare i suoi compiti (segretario, gestione dei corsi, public relation e tanto altro), ma noi l’abbiamo sempre spinto a continuare perché uno preciso come lui non era facile trovarlo. Grazie alla sua precisa memoria per ogni più piccola data abbiamo potuto fare il libro dedicato alla nostra storia, ma sono state anche tante le idee innovative lanciate da Samuele negli anni. L’anno scorso al Raduno di Courmayeur è stato lui a sostenere l’idea di mandare le bande a suonare alla Skyway, invece di fare i soliti concerti: una scelta che resterà nella storia dei raduni, per altro nati ormai 47 anni sempre da una sua intuizione»
«Con lui perdiamo un patrimonio prezioso di conoscenze e di saperi autentici della cultura rurale del nostro paese – aggiunge Mattia Gex, giovane allevatore di Courmayeur –. Cose che conosceva perché le aveva vissute in prima persona, prima che le realtà del mondo dell’agricoltura e dell’allevamento diventassero marginali rispetto all’evoluzione sociale ed economica della località. Ma Samuele non ne parlava con lo sguardo rivolto al passato, anzi! Era sempre il primo a dire “Però adesso il mondo è cambiato, e forse è il momento di cambiare il modo di fare le cose!”. Pur sostenendo con forza l’importanza di tutelare e non dimenticare la storia e le tradizioni, era sempre capace di osservare la realtà proiettando le sue idee nel futuro. La sua cultura e la sua apertura mentale sono un esempio ed una eredità preziosa per chiunque lo abbia conosciuto».
(l.b.)