Sciopero metalmeccanici, anche il Savt alza la voce
Il sindacato rossonero chiede l'adesione in massa alla mobilitazione per spronare anche un governo regionale la cui «instabilità e nuova disgregazione» stanno per creare «incertezze e preoccupazione»
Alza la voce anche Savt Met in vista dello sciopero generale dei metalmeccanici, proclamato da Fim, Fiom e Uilm per venerdì 14 giugno, con manifestazioni previste a Milano, Firenze e Napoli.
«Governo non dà risultati»
In un comunicato, la segreteria del Savt Met avanza tutti i propri dubbi su un Governo Conte «o meglio Di Maio-Salvini», che prosegue con l’adozione di «provvedimenti che non danno i risultati sperati» e non danno risposte «alla crisi», fornendo «poco sostegno all’economia reale», con un «piano di investimenti non sufficiente per far ripartire concretamente il sistema produttivo e manifatturiero, oggi in crisi strutturale».
Secondo il sindacato rossonero, nessun provvedimento è stato preso nemmeno «per ridurre i costi della politica e semplificare l’apparato burocratico-amministrativo dello Stato».
Valle d’Aosta: governo a un bivio
Savt Met sposta poi il mirino sulla situazione valdostana, che vede il Governo regionale «nuovamente di fronte ad un bivio, con imminenti stravolgimenti degli assetti».
Secondo la segreteria, la situazione «di instabilità e nuova disgregazione» creerà «nuove incertezze e preoccupazioni alla popolazione valdostana».
Per questo, il Savt Met chiede «a tutti i metalmeccanici della Valle» di aderire allo sciopero generale di 8 ore, da utilizzare per far sentire la propria voce per tutta una serie di motivi.
I motivi dell’adesione
Per il sindacato, l’adesione alla mobilitazione va nell’ottica di ribadire «l’importanza della produzione industriale anche per il nostro territorio», rimettere «al centro il lavoro», spronare Governo ragionale e imprese a «sostenere l’innovazione, le competenze, l’eco-sostenibilità e l’occupazione», spingere per l’aumento dei «salari a partire dal rinnovo del CCNL industria metalmeccanica», riducendo al contempo «la tassazione sul lavoro dipendente».
«Effetti precarietà sui lavoratori»
Se gli effetti del Decreto dignità non danno i propri frutti e gli effetti della precarietà «continuano a scaricarsi sui lavoratori», il Savt Met ricorda anche come «sul lato previdenziale», quota 100 «non modifica strutturalmente la legge Monti-Fornero», lasciando un sistema pensionistico «iniquo e ingiusto».
Il sindacato chiede poi, ancora, la riduzione della tassazione, l’aumento dei salari, la riforma degli ammortizzatori sociali e, per la nostra Regione, uno sprint per la «reindustrializzazione delle aree in crisi e dismesse, con piani di sviluppo territoriale che garantiscano l’occupazione».
(al.bi.)