Mancano i corsi: «Rischio paralisi manutenzione del verde pubblico»
L'allarme lanciato da CNA e Confartigianato, che vedono a rischio sopravvivenza le aziende che si occupano della manutenzione del verde, alla luce della delibera regionale del 19 aprile scorso
Delibera approvata, corsi mai effettuati e settore della manutenzione del verde pubblico completamente «paralizzato». Lanciano l’allarme CNA e Confartigianato Valle d’Aosta, che puntano il dito contro il governo regionale per la mancata predisposizione di corsi formativi, resi necessari dalla nuova legge nazionale in materia.
«Brutto colpo per il settore»
Le organizzazioni a difesa degli artigiani tirano le fila del discorso, parlando di «brutto colpo per il settore», in quanto con la delibera regionale del 19 aprile 2019 si rischierebbe di «impedire la nascita di nuove aziende», mettendo per di più «a rischio cancellazione quelle già in essere».
Il tutto, con criticità ampiamente «esposte dalle associazioni datoriali del settore, e dall’Albo artigiani».
La storia
CNA e Confartigianato VdA fanno il punto della situazione, partendo dal 2016, quando «una legge nazionale» ha reso obbligatorio per «aziende artigiane, industriali e cooperative» l’acquisizione di «un attestato di idoneità professionale per poter esercitare l’attività di costruzione, sistemazione e manutenzione del verde».
Dopo varie sollecitazioni delle associazioni datoriali, nel 2017, in accordo con la Chambre «l’assessorato conviene che le ditte già iscritte nella categoria della manutenzione del verde debbano essere considerate in regola» continuano CNA e Confartigianato.
Per le nuove imprese, invece, l’iscrizione è stata «subordinata all’impegno di frequentare i corsi non appena programmati».
Peccato che le linee guida per i corsi siano state definite solamente nel 2018, mentre l’assessorato regionale all’Agricotura si sarebbe limitato a «una riunione tecnica con i funzionari regionali competenti, le associazioni, la Chambre e l’Albo artigiani per l’esame preliminare del testo».
A seguito di questa sarebbero state apportate «alcune modifiche», senza peraltro dar seguito ad altre richieste delle associazioni.
«Non importano le conseguenze»
Insomma, secondo CNA e Confartigianato «ai funzionari non importano le conseguenze e i danni che può arrecare una norma mal scritta, è più importante rimanere nei tempi stabiliti».
E proprio in tale ottica, il 19 aprile 2019 arriva l’approvazione in Giunta della delibera «senza comunicazione alcuna per l’imprenditoria valdostana, i commercialisti e gli enti di formazione».
Le conseguenze
Il problema è uno solo: «I corsi nella nostra regione non sono ancora stati organizzati – attaccano ancora CNA e Confartigianato -, né da parte dell’amministrazione regionale, né da parte degli enti di formazione accreditati, forse perché ignari di questa esigenza del territorio».
Le associazioni ritengono che chi voglia aprire «una attività di manutenzione del verde si vede bocciata l’istanza dalla camera di commercio in quanto sprovvisto dell’attestato formativo», con gli interessati che per il corso da 180 ore (60 di attività pratiche) devono rivolgersi obbligatoriamente «fuori Valle».
Questo, soprattutto visto «il momento di crisi», porta chi ha «spirito imprenditoriale» a vedersi «negata» una possibilità.
Aziende già avviate
Leggermente diversa la situazione di chi ha aperto prima del 19 aprile. «Per queste sono previsti 18 mesi entro cui avviare il percorso formativo – concludono CNA e Confartigianato -; se non lo faranno non potranno più esercitare la professione».
Capitolo a parte per quelle attive prima del 2016, che dovranno dimostrare «entro il 22 gennaio 2020 alla Chambre esperienza almeno biennale maturata alla data del 22 febbraio 2018, tramite specifica documentazione, per poter continuare la loro attività».
(al.bi.)