BCC Valdostana: bilancio 2018 ancora in rosso
Presentato il documento contabile all'assemblea dei soci. Ferré: «Passivo non ha intaccato l'adeguatezza patrimoniale della banca»
Un altro esercizio chiuso in perdita, per un totale di 2.840.068 euro di passivo che, però, «non ha minimamente intaccato l’adeguatezza patrimoniale della banca e non ha reso necessario un apporto da parte della Capogruppo». Insomma, si chiude con un altro passivo il bilancio 2018 della BCC Valdostana, portato alla votazione dei soci nell’assemblea che si è tenuta venerdì pomeriggio nella sede di Gressan.
Anno difficile
Alla presenza di circa 280 soci, il presidente della BCCV, Davide Adolfo Ferré, ha ripercorso i tanti eventi che hanno caratterizzato un 2018 difficile.
Partendo dagli aiuti patrimoniali ricevuti da Cassa Centrale Banca a marzo, passando per il rinnovo di direzione e cariche sociali, fino ad arrivare alla verifica della Banca d’Italia, alla modifica dello Statuto e all’adesione, appunto, al gruppo bancario Cassa Centrale, con tanto di tutoraggio da parte di CCB, durato fino al termine del 2018.
Ancora una perdita di esercizio
«L’esercizio 2018 si è ancora chiuso con una perdita d’esercizio, seppur decisamente ridimensionata rispetto all’anno precedente, e questo è un concreto segnale di miglioramento – ha sottolineato il presidente Davide Adolfo Ferré nella sua relazione -. La rilevanza e il significato della perdita, però, sono ben diversi sui due anni. La perdita del 2017 (15.292.062 euro), aveva intaccato l’adeguatezza patrimoniale della banca» obbligando, di fatto, CCB a intervenire con 14 milioni per riequilibrare gli indici e «mantenere la stabilità patrimoniale della BCCV».
Tale perdita, ricorda Ferré, «aveva ridotto il capitale primario della banca e di conseguenza il CET1, indicatore della solidità patrimoniale. La perdita del 2018, invece, non ha minimamente intaccato l’adeguatezza patrimoniale della banca e non si è reso necessario un apporto da parte della Capogruppo – ha continuato il presidente -. La perdita ha sì ridotto il capitale primario della banca, ma non ha diminuito il CET1, salito invece al 9,34%, rispetto all’8,04% del 31 dicembre 2017».
Il risultato, frutto anche del ridimensionamento dei profili di rischio, ha reso «la banca più solida e forte dal punto di vista patrimoniale».
Consolidamento e risanamento della struttura
L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare il percorso di «consolidamento e risanamento della struttura della BCCV concordato con CCB», fatto, questo, che ha portato al ripensamento del presidio sul territorio.
«Per poter essere efficaci nel soddisfare le esigenze dei soci e della clientela – ha spiegato il direttore generale Adriano Cesano -, ma nel contempo aumentare l’efficienza di tutta la struttura, abbiamo intrapreso una nuova fase».
«Chiusura di punti operativi inevitabile»
Questa ha richiesto «un diverso approccio e un’organizzazione territoriale più strutturata», che ha portato a un processo «di inevitabile razionalizzazione». La «decisione, anche imposta, di chiusura di alcuni punti operativi», insomma, sembra essere «stata inevitabile, come anche la riorganizzazione in una filiera che vede lo sviluppo della componente commerciale e la strutturazione in filiali madri e figlie – ha continuato il direttore generale -. Manteniamo e miglioriamo il presidio territoriale nonostante la chiusura di quattro filiali (Champoluc, Aosta nord, Arvier e Antey), grazie alla nuova competenza territoriale» che ora copre il «99% dei Comuni della Regione, ossia 73 su 74» oltre a «5 comuni limitrofi della provincia di Torino».
Borse di studio e riconoscimenti
L’assemblea, come tradizione, è stata anche l’occasione per la consegna della borse di studio ai figli dei soci e ai soci più giovani, nonché del riconoscimento per il personale con 25 anni di esperienza (foto).
I dettagli su Gazzetta Matin, in edicola lunedì 27 maggio.
(al.bi.)