Jeune Vallée d’Aoste: è il gipeto il nuovo simbolo dell’associazione
Come il rapace l'associazione che si ispira a Emile Chanoux spera di fare piazza pulita delle carcasse in politica
L’associazione Jeune Vallée d’Aoste cambia simbolo: dall’aquila passa al gipeto con l’auspicio «che il rapace faccia pulizia delle carcasse in politica» ha motivato la scelta il coordinatore Erik Lavy nella conferenza stampa di presentazione a Villeuneve.
Questa è stata preceduta dalla cerimonia di commemorazione per Emile Echanoux. «Oggi si celebra il 75 anniversario della morte di Emile Chanoux – ha proseguito – e deve essere ricordato nella maniera giusta. Legare il suo nome a una conferenza sui cambiamenti climatici (iniziativa istituzionale ndr) è ridurre la portata del suo pensiero se non addirittura ridicolizzarlo: è una strumentalizzazione». Ancora: «ci sono valdostani che hanno scelto l”ndrangheta mentre altri si sentono fieramente valdostani e non si sono arresi al sistema: a questi vogliamo rivolgerci». Ricorda i cinque punti sull’Europa – federalista, di popoli, attenta alla montagna, alle acque e al patrimonio ambientale – affidati al candidato Paolo Sammaritani in corsa per rappresentare la Valle d’Aosta a Bruxelles.
Annuncia «una serie di iniziative culturali e di formazione per una nuova Valle d’Aosta» il vicecoordinatore Etienne Andrione. Se l’asse principale sarà culturale la Jeune Vallée d’Aoste «non rifiuta l’agone politico e sarà presente nelle competizioni elettorali all’interno delle liste della Lega». L’associazione punta a presentare proposte di legge , Andrione cita una normativa sul riordino linguistico, attraverso i consiglieri leghisti eletti; ad avanzare proposte per la scuola, l’agricoltura e la cultura senza disdegnare la geopolitica. «Vogliamo anche recuperare la dimensione transfrontaliera perché autonomia non significa autarchia e chiusura» puntualizza Andrione.
Del Comitato di direzione fanno parte anche Luca Champion, vice coordinatore, che sottolinea «vogliamo far rimettere in moto i cervelli dei giovani», Joël Montrosset e Laura Dalla Palma.